“Sto svolgendo la mia attività da parlamentare“. Non è bastata questa giustificazione a Sara Cunial, deputata ex M5s, ad evitare la multa. Nel giorno di Pasquetta, la parlamentare veneta è stata pizzicata dalla Polizia locale di Roma capitale mentre era in macchina sul litorale di Ostia. Fra qualche giorno, dunque, come confermato da autorevoli fonti dei caschi bianchi romani, riceverà presso la sua residenza un verbale da 533 euro (373,34 se la sanzione verrà pagata entro 30 giorni).
Con un post sul suo profilo Facebook, Cunial aveva smentito la notizia, affermando che “non mi è stata fatta alcuna multa” e attaccando i giornalisti. La circostanza però è vera, anche se la parlamentare non ha ancora ricevuto il verbale. A quanto risulta a ilfattoquotidiano.it, infatti, trovandosi di fronte alle insistenze di una deputata della Repubblica, gli agenti hanno ritirato l’autocertificazione firmata, riservandosi di effettuare ulteriori verifiche una volta che la pattuglia fosse rientrata al comando. Solo una volta fatti tutti gli approfondimenti, è scattata la sanzione. Si tratta del secondo parlamentare sanzionato a Roma per aver trasgredito senza giustificazione i decreti del governo sull’emergenza Coronavirus: il 22 marzo, sempre la polizia locale romana aveva fermato il deputato di Forza Italia, Valentino Valentini, mentre faceva jogging a Villa Borghese.
Cunial – residente a Bassano del Grappa ma romana di nascita – è stata espulsa dal Movimento 5 stelle ad aprile 2019: a pesare sulla decisione anche il fatto di aver organizzato un convegno alla Camera con esponenti no vax. “Ero nel comune di Roma in quanto mio diritto e dovere – ha scritto su Facebook – Questa settimana si voterà l’ennesimo decreto infame, che si occupa di Olimpiadi invernali e quindi del mio territorio”. E ancora: “Per giorni ho fatto consegne per la mia azienda agricola, sono arrivata a Roma in anticipo. Ho il diritto di alloggiare dove voglio e spesso come tanti colleghi, per motivi anche di sicurezza, cambio”. Sul suo post Cunial dimostra, in generale, di essere contraria a questa situazione di “arresti domiciliari senza alcun motivo degno” e parla di un Paese “laboratorio di cavie per 5g e altre sperimentazioni” in cui “si deroga di continuo all’utilizzo di fitofarmaci tossici e nocivi”.