Un avviso di dieci righe pubblicato sul sito del Quirinale per dire, essenzialmente, che il presidente sta ricevendo tantissimi messaggi, talmente numerosi da non riuscire a rispondere a ogni singolo cittadino. L’emergenza legata al coronavirus avvicina, evidentemente, il Paese a quello che è il suo primo cittadino. Un periodo, quello segnato dalla pandemia, che il capo dello Stato definisce “così travagliato nella storia della nostra Repubblica” ma che comunque sarà superato “assieme”.

“Il Presidente della Repubblica, nell’impossibilità di rispondere personalmente a tutti coloro che a lui si rivolgono, li ringrazia molto ed esprime a ciascuno la sua personale vicinanza in questo periodo cosi travagliato della storia della nostra Repubblica, nella certezza che supereremo, assieme, questo difficile momento”, è quello che si legge nel post pubblicato sul sito del Colle e destinato – evidentemente – ai tanti cittadini che in queste ore stanno scrivendo al capo dello Stato.

Sul portale del Quirinale, infatti, si spiega che “il Presidente Sergio Mattarella, in questo periodo di grave emergenza Covid-19, riceve quotidianamente – si legge nell’avviso pubblicato sul sito della Presidenza della Repubblica – numerosa corrispondenza, soprattutto via e-mail, da parte di singoli cittadini, di sindaci, di associazioni, nella quale si esprimono considerazioni, preoccupazioni, suggerimenti, proposte, rilievi critici”. A causa della mole di messaggi Mattarella ha quindi deciso di ringraziare così i cittadini esprimendo loro la propria “personale vicinanza“.

Un avviso, quello pubblicato dal Colle, che dice due cose. La prima: dopo le note e i moniti rivolti all’Unione europea, dopo i messaggi indirizzati agli italiani e i fuorionda diffusi per errore, evidentemente, la popolarità di Mattarella continua a crescere. Ma dalla nota pubblicata sul sito del Quirinale si evince anche un altro elemento: invece di dare incarico al suo ufficio stampa di inviare risposte in serie e di circostanza alle varie lettere ricevute, il presidente preferisce ammettere un limite umano e far sapere che riceve talmente tanta posta da non riuscire a rispondere singolarmente a ogni mittente.

Tra mail e lettere a Mattarella sono arrivati più di cinquemila messaggi dall’inizio dell’emergenza. E c’è anche l’ormai anziano partigiano “Malerba“, al secolo Pasquale Brancatisano da Samo, in Calabria, 98 primavere e ancora tanta passione civile. Uno degli ultimi partigiani viventi ha inviato un videomessaggio al capo dello Stato che si è commosso e lo ha chiamato al telefono per ringraziarlo. La corrispondenza del presidente viene attentamente letta e valutata e non è raro che Mattarella decida di rispondere privatamente a qualche missiva che maggiormente lo ha colpito. Naturalmente in questo costante dialogo con la società civile arrivano richieste ed appelli, denunce ed anche, a volte, strampalate fantasie. Ma mai come dall’inizio dell’emergenza si sono moltiplicate le richieste di aiuto delle categorie in difficoltà: il disagio è palpabile ed anche la posta del presidente lo testimonia.

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