Una firma attesa per mettere fine a 19 anni di guerra. Gli americani si impegnano a ritirare le proprie truppe dall’Afghanistan entro 14 mesi. Ed è per questo che a Doha è stato firmato l’accordo tra Usa e talebani. I negoziati tra governo e talebani inizieranno il 10 marzo. Gli Stati Uniti inizieranno subito a ritirare una parte del contingente riducendolo a 8.600 unità. In Afghanistan resteranno dai 2 ai 4 mila soldati americani, soprattutto forze speciali, per continuare la lotta contro i jihadisti di al Qaida e dell’Isis. I talebani si impegneranno a contribuire nel contrasto del terrorismo. Nell’intesa è previsto anche lo scambio di prigionieri.

L’accordo è “un vero test” per gli sforzi tesi a raggiungere una pace duratura ha detto il segretario di Stato Mike Pompeo: “Siamo solo all’inizio”, ha detto ancora riferendosi al fatto che la riduzione della violenza della scorsa settimana prova come i talebani possano scegliere di essere pacifici. “Una significativa riduzione della violenza creerà le condizioni per la pace”, ha detto ancora, sottolineando che se invece non ci sarà questa riduzioni saranno poste “le condizioni per il fallimento”. L’intesa infatti è arrivata dopo una settimana di “riduzione della violenza” concordata con Washington. In Qatar, dove per anni si sono tenuti i colloqui tra le parti. La delegazione dei talebani era composta da 31 persone. Gli Stati Uniti “non esiteranno ad annullare l’accordo” se non verranno rispettati gli impegni in materia di sicurezza e sull’avvio dei negoziati di pace con il governo di Kabul. Pompeo dopo la firma in Qatar ha quindi invitato i talebani a “mantenere la promessa di una rottura con al Qaida“.

La Nato fa sapere di “aspettarsi adesso l’avvio di negoziati inter afghani che conducano ad un accordo di pace duraturo e complessivo che metta fine alla violenza, salvaguardi i diritti umani di tutti gli afghani, compresi donne e bambini, rispetti lo stato di diritto, e assicuri che l’Afghanistan non sia mai più un rifugio sicuro per i terroristi”. Nella nota dell’Alleanza atlantica si precisa che “insieme ai partner della missione Resolute Support attuerà gli aggiustamenti” della presenza militare “sulla base delle condizioni, compresa una riduzione della presenza militare”.

“Se i talebani e il governo afghano saranno all’altezza di quegli impegni – aveva dichiarato ieri il presidente Donald Trump – avremo un percorso forte verso la fine della guerra in Afghanistan e per riportare a casa le truppe. Quegli impegni rappresentano un passo importante per una pace durevole in un Afghanistan nuovo, libero da Al Qaida, dall’Isis e da ogni altro gruppo terroristici impegnato a colpirci. Alla fine spetterà al popolo afghano lavorare per il suo futuro. Noi lo invitiamo a cogliere questa opportunità per la pace e un nuovo futuro per il suo Paese”.

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