Per i milanesi la settimana è iniziata in una città più vuota del solito, con i mezzi pubblici disertati in massa e poche persone in bar e negozi. Si prova a contenere l’emergenza coronavirus limitando i luoghi di aggregazione: chiuse le scuole, ma anche bar, musei e tutti i luoghi d’aggregazione, inclusi cinema e teatri. L’emergenza ha spinto anche Pane Quotidiano, storica associazione milanese che assicura ogni giorno donazioni di cibo a persone bisognose, a sospendere la distribuzioni nelle sue due sedi. Salvo diversa indicazione, le attività riprenderanno lunedì 2 marzo, ha annunciato la onlus, “per usare tutte le precauzioni necessarie per la tutela della salute degli ospiti”.

Non si ferma invece l’attività di solidarietà dell’Opera di San Francesco, ente caritatevole fondato dai frati cappuccini, che ha deciso di non modificare i propri servizi, inclusi il poliambulatorio, regolarmente aperto con l’attivazione del protocollo di sicurezza, e le due mense, con i pasti distribuiti nei sacchetti. L’Opera ha messo a disposizione dei propri volontari guanti, mascherine e gel igienizzanti, e ha tenuto anche le docce regolarmente aperte, dando indicazione agli operatori di evitare l’assembramento di persone.

Per ordinanza regionale, bar, pub e locali notturni resteranno chiusi dalle 18 alle 6 del mattino. Chiusi anche i simboli di Milano: il Duomo, la Pinacoteca di Brera e il Teatro Alla Scala. Rappresentazioni sospese anche al Piccolo Teatro, sale vuote anche all’Hangar Bicocca e al museo delle Gallerie d’Italia. Il coronavirus ha colpito anche lo sport: alcune partite giocate a porte chiuse, cancellate gare e manifestazioni nelle Regioni colpite. Chiuse anche le palestre e gli impianti sportivi. Moltissime aziende hanno attivato sistemi di smart working per i propri dipendenti. Si salvano per il momento gli uffici pubblici della città, i negozi e tutto il sistema del trasporto pubblico ma, annuncia il governatore Attilio Fontana, se la situazione dovesse “degenerare, nella fase due si potrebbero assumere iniziative più drastiche e rigorose”.

L’Avis ha sospeso temporaneamente, a scopo precauzionale, le donazioni di sangue dei residenti nei comuni in isolamento: Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione D’Adda, Castelgerundo, Fombio, Maleo, Bertonico, Somaglia e Terranova dei Passerini. Lo comunica il presidente di Avis Lombardia, Oscar Bianchi, che raccomanda comunque di continuare ad andare a donare: “Il coronavirus non è un pericolo per chi decide di donare sangue o riceverlo”, spiega, avvertendo i donatori di seguire “il fondamentale criterio dell’autosospensione in caso di sintomi da raffreddamento e febbre”. In linea con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sono state rafforzate le misure di sorveglianza anamnestica sul donatore di sangue.

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