“Ho riconosciuto che il mio comportamento viola gli ordini del governo. Il mio comportamento ha aperto la possibilità di un mio contagio o di miei familiari”. A parlare è un cittadino cinese che le autorità hanno confinato in una palestra adibita a centro di rieducazione. Il motivo? Non ha osservato le regole che sono scattate per i residenti della provincia cinese dell’Hubei: per loro è infatti obbligatorio conoscere a memoria i regolamenti emanati dal governo per contenere l’epidemia di coronavirus. Chi si avventura per strada, anche a Wuhan è concesso laddove si dimostri di avere una ragione importante per farlo, deve però saper recitare le norme, se fermato da un agente. I trasgressori, scrive il Global Times, saranno inviati in centri speciali per imparare a memoria i documenti ufficiali.

Intanto è stata inserita nelle nuove linee guida cinesi sull’infezione Covid-19 la modalità di contagio “via aerosol”, cioè attraverso le ‘goccioline’ che si emettono respirando. L’ultima versione del Piano per la diagnosi e il trattamento del nuovo coronavirus – giunto alla sesta edizione e diffuso dalla National Health Commission con la National Administration of Traditional Chinese Medicine – indica che “il virus può essere trasmesso quando una persona è stata esposta ad alte concentrazioni di aerosol in un ambiente relativamente chiuso per un periodo lungo”. “Le goccioline respiratorie e la trasmissione per contatto stretto sono le principali vie” attraverso cui ‘viaggia’ la malattia, spiegano le autorità sanitarie di Pechino. L’accento è posto dunque sulla presenza del virus nell’aria, che forma un aerosol con le minuscole gocce disperse nei gas atmosferici, capaci di percorrere, fluttuando, lunghe distanze e in grado di trasmettere l’infezione a seguito dell’inalazione.

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