Conte? Noi di Italia Viva non vogliamo cacciarlo dal Palazzo Chigi. E’ lui che tutti i giorni cerca una maggioranza alternativa ma, ahimè, non ci riesce. Le richieste che arrivano ai senatori per formare un gruppo del presidente Conte sono all’ordine del giorno. Sono sicuramente legittime e non sono mai state smentite”. Sono le parole del presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, intervistato nella trasmissione “24 Mattino”, su Radio24.

“L’importante è che il presidente del Consiglio faccia la sua parte – aggiunge – Ha l’onere di tenere unita questa maggioranza? Faccia questo e sono sicuro che le cose andranno avanti nella maniera migliore. Noi non stiamo lavorando per fare un governo con Salvini, ma stiamo lavorando perché questo governo lavori, cosa che non è tanto semplice. Noi di Italia Viva non alziamo la voce a caso. Quando l’abbiamo fatto, è stato per mettere in guardia su errori che il governo stava facendo. Ricordo uno per tutti: l’aumento dell’Iva. L’ultima volta in cui si sono sentiti Conte e Renzi, è stato Conte a telefonargli per chiedere se poteva aumentare l’Iva. E noi gli abbiamo detto di no, così come abbiamo detto di no all’aumento continuo delle tasse sulla manovra finanziaria”.

Il vicepresidente della Camera risponde anche sul vertice sulla sicurezza, tenutosi ieri a Palazzo Chigi: “Ma figuratevi se facciamo i decreti sicurezza insieme a Liberi e Uguali. Ieri abbiamo fatto un tavolo insieme a tutte le forze di governo e il fatto che LeU abbia detto che noi di Italia Viva abbiamo ragione su alcune cose non significa che facciamo insieme a loro i decreti sicurezza. I decreti sicurezza verranno rifatti insieme a tutta la maggioranza. Peraltro, io sono contro quelli che dicono che bisogna cancellare i decreti sicurezza, perché contengono tante cose utili, come l’assunzione di un pezzo delle forze di polizia.Non vanno cancellati, ma solo modificati, a cominciare dalle cose che ha detto il presidente della Repubblica”.

Commento finale sulle polemiche scatenate dal viaggio di Matteo Renzi in Pakistan, dove è stato immortalato in una foto che lo ritrae assieme all’ex premier spagnolo Josè Maria Aznar, alla principessa Beatrice di York e a un gruppo di uomini d’affari legati ad Afiniti, una società di intelligenza artificiale: “Renzi riesce a mettere d’accordo tutti. Se fosse rimasto in Italia, si sarebbe comunque polemizzato e avrebbero detto: ‘Ma perché non te ne vai da qualche altra parte, così non disturbi?’. Io penso che Renzi sia uno dei pochissimi politici italiani che viene chiamato in giro per il mondo, perché evidentemente, ed è un dato di fatto, quello che dice in giro per il mondo suscita interesse. Altri invece non vengono chiamati“.
“Tutta invidia, allora”, commenta ironicamente uno dei conduttori, Simone Spetia.

La giornalista Maria Latella, invece, fa notare a Rosato l’inopportunità dell’incontro, visto che Renzi è senatore ed è un politico attivo, a differenza di Aznar. E il deputato risponde: “Veramente c’erano anche il presidente e il primo ministro del Pakistan. Fanno l’interesse del loro Paese? Anche noi lo facciamo. Quest’anno abbiamo portato Apple qui grazie ai rapporti personali che Renzi ha con l’azienda statunitense. E grazie a questi suoi rapporti personali, Apple ha aperto la sua università a Napoli (progetto Apple Academy, ndr). Se, quindi, l’azienda Afiniti decidesse di venire a investire in Italia, faremmo un affare. Credo che i rapporti tra i politici e le grandi aziende multinazionali siano utili, se gestiti in maniera pulita e trasparente, proprio come Renzi ha sempre fatto, aiutando il nostro Paese a far ripartire l’economia“.

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