Alcune migliaia di persone sono partite in corteo qualche minuto dopo le 18 dal Rettorato, in via Zamboni, nel cuore di Bologna, per chiedere la liberazione di Patrick George Zaky, ricercatore dell’ateneo bolognese detenuto in Egitto. Organizzato dalla consulta degli studenti dell’Università di Bologna, al corteo hanno partecipato anche Amnesty e alcuni collettivi. In testa il rettore Francesco Ubertini è il sindaco Virginio Merola.

“Sono contento che ci siano tutti questi cittadini – ha commentato il primo cittadino – è importante essere qui per chiedere la libertà di Zaky. Siamo una città dove l’università è nata prima, chi studia con noi non è ospite ma un cittadino”. “È il momento per l’Europa di farsi sentire come stanno facendo le università. Chiediamo con forza di riaverlo con noi – ha detto Ubertini – credo che questa sia una bellissima risposta”. I manifestanti, che hanno sfilato per le vie del centro fino a piazza Maggiore hanno gridato: “Se non lo liberate noi non ci arrendiamo”.

Anche la Regione Emilia-Romagna, rappresentata dall’assessore alla Cultura e Legalità, Massimo Mezzetti, era presente alla manifestazione, convocata in contemporanea con altre città italiane ed europee. “Come ha ribadito anche il presidente Bonaccini, non intendiamo abbassare il livello di attenzione su questa vicenda – ha affermato Mezzetti -. Patrick deve tornare libero ed è indispensabile che ciò avvenga nel rispetto dei diritti della persona, con procedure trasparenti e garantendo la piena informazione su quanto stia accadendo”. Solidarietà anche dal Bologna Calcio: “Forza Zaki, ti aspettiamo presto allo stadio“, è il messaggio apparso nell’account twitter ufficiale della squadra. E per la prossima partita di campionato, sabato in casa contro l’Udinese, lo stesso giorno dell’udienza per Patrick Zaky, c’è un appello a più voci alla squadra e ai tifosi del Bologna affinché “sia mostrata nel modo più visibile possibile solidarietà nei confronti di Patrick Zaki, esponendo striscioni come ‘Forza Zaky’, ‘Patrick libero’.

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