Avanzano di poco Lega e Pd, ancora divisi da circa dieci punti. Il M5s impantanato intorno al 15 per cento, un consenso dimezzato rispetto alle Politiche del 2018. E’ la sintesi del sondaggio settimanale di Index Research per PiazzaPulita (La7). Come per gli altri istituti il primo partito resta quello che mette insieme indecisi e astenuti: oltre il 36 per cento. Per dire il vero le differenze dei valori delle forze politiche rispetto alla scorsa settimana sono minime. Restano però le tendenze. Riprende quota, per esempio, la Lega (+0,1) che raggiunge il 31,5 per cento. Sono oltre 11 i punti di vantaggio sul primo inseguitore, il Pd, che pur in fase crescente non supera al 19,2. Prosegue la fase calante dei Cinquestelle che per Index questa settimana sono dati poco sopra al 15, con un calo dello 0,2.

Nel centrodestra registrano una flessione quasi impercettibili i Fratelli d’Italia, dati comunque sopra all’11 per cento, e Forza Italia, che scendono la soglia del 6 per cento.

Continua a galleggiare intorno al 4 per cento Italia Viva di Matteo Renzi nonostante il protagonismo polemico all’interno della maggioranza e del governo soprattutto sui temi della giustizia. Index però, a differenza di altri istituti come Ixè e Swg, in questa settimana vedono Iv in tendenza positiva.

Come dicono tutti i sondaggi c’è un gruppo nutrito di mini-partiti, tutti poco sopra e poco sotto al 3 per cento, tutti più o meno stabili. Le forze di sinistra mettono insieme un 3,3, Azione di Carlo Calenda è al 2,2, i Verdi al 2 così come +Europa. Cambiamo! di Giovanni Toti è sotto all’1 per cento.

Tirate le somme il centrodestra sarebbe oggi al 48,5 per cento. Più difficile naturalmente dare una stima dello schieramento avversario: se il M5s si alleasse con il centrosinistra e se davvero dell’alleanza elettorale facesse parte anche l’area – diciamo così – liberaldemocratica di Italia Viva, Azione e +Europa, il patto “anti-Salvini” arriverebbe intorno al 46. In pratica, se la giocherebbe.

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