Sarà Elisabetta Spitz, ex direttore dell’Agenzia del Demanio, il supercommissario di governo con l’incarico di supervisionare i lavori per portare a termine il Mose. L’annuncio è arrivato giovedì mattina dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, dopo che il premier Giuseppe Conte – che nel suo secondo giorno a Venezia ha partecipato a un vertice in prefettura sulle misure per far fronte all’emergenza – aveva anticipato che la nomina era in arrivo. Nel pomeriggio di giovedì il consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza per la città: “Deliberato in consiglio dei ministri lo stato di emergenza per #Venezia. Stanziati 20 milioni, i primi fondi per gli interventi più urgenti, a sostegno della città e della popolazione. Al lavoro per il piano per gli indennizzi a privati e commercianti e per rifinanziare la legge speciale per Venezia”. Mentre il 26 novembre sarà convocato il Comitato interministeriale. Intanto il maltempo sta causando disagi anche in altre regioni d’Italia: acqua alta e mareggiate in Friuli Venezia Giulia, nevicate in Alto Adige, frane a Pozzuoli.

VENEZIA – “Con il Cdm di oggi adotteremo il decreto che dichiara lo stato di emergenza per Venezia: c’è stato chiesto dal presidente della Regione”, ha annunciato il premier al termine della riunione con il ministro De Micheli, il governatore Luca Zaia, il sindaco Luigi Brugnaro e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. “Questo ci consentirà di varare le prime dotazioni finanziarie per quanto riguarda le spese di primo soccorso volte a ripristinare le funzionalità dei servizi”. Il 26 novembre poi verrà convocato il Comitatone interministeriale per la salvaguardia della città: “Discuteremo la governance per i problemi strutturali di Venezia, grandi navi, Mose, e un maggiore coordinamento tra le autorità competenti”. Per quanto riguarda le risorse, ha detto, “ci sono due fasi. La prima fase ci consentirà di indennizzare privati ed esercenti commerciali. Sino a 5mila euro per i privati e per gli esercenti fino ai 20mila euro. Questi soldi potranno arrivare subito. Poi chi ha danni più consistenti, ovviamente, li quantificheremo con calma e dietro l’istruttoria tecnica potranno esser liquidati anche danni maggiori”.

Conte ha voluto incontrare, insieme al sindaco Brugnaro, uno dei commercianti-simbolo vittima dell’acqua alta: si chiama Walter Mutti, la sua edicola storica si trovava alle Zattere ed è stata spazzata via dalla forza dell’acqua e del vento. “Ho ascoltato le sue parole di dolore, uguali a tante altre che mi giungono dai cittadini veneziani. Il Governo è solidale e presente, nessuno resterà da solo”, ha scritto Conte su Twitter.

L’Italia e Venezia stanno “vivendo ore drammatiche” e “questo è il momento di stare vicino ai veneti, ma non possiamo far finta di non vedere che qualcuno ha delle colpe e chi ce le ha deve pagare. Non possono essere sempre i cittadini a pagare il conto degli errori politici“, ha dichiarato il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, ribadendo poi la linea del premier: opere come il Mose sono “nate vecchie e infarcite di tangenti e corruzione” ma “ora, benché non sia la migliore soluzione possibile, va terminata al più presto per proteggere Venezia subito”. “Ci sarà il massimo impegno per portarla a termine perché un sacco di soldi sono stati investiti, nella speranza che si riesca a preservare il patrimonio di Venezia, una città che si trova oggi in ginocchio non per colpa sua”, ha assicurato la ministra per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, ai microfoni di Rtl 102.5.

FRIULI VENEZIA GIULIA – La Protezione civile ha diramato l’allerta arancione per rischio idraulico costiero da Muggia (Trieste), Trieste, Grado (Gorizia) e fino a Lignano Sabbiadoro (Udine) per l’acqua alta registrata nella notte che ha provocato ingenti danni ad abitazioni e centri commerciali in alcune località. Allerta arancio anche in pianura. Martedì sera la marea ha fatto registrare il valore di 179 centimetri a Grado e di 176 a Trieste dove l’acqua alta ha invaso le rive cittadine ed è iniziata a calare solo dopo la mezzanotte. Ad alta quota, pericolo valanghe ‘marcato’ (grado 3 su 5) sul territorio montano del Friuli, in aumento per la giornata di venerdì (grado 4 su 5) previste nuove e abbondanti nevicate oltre i 1500 metri. “Una stima precisa dei danni non è possibile farla per ora, ma ci saranno ugualmente messi in campo interventi economici immediati”, ha detto il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, al termine dell’incontro che si è tenuto a Trieste con il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli.

ALTO ADIGE – Resta tesa la situazione dopo le eccezionali nevicate. Di notte è tornata la luce a Brunico, ma poi è nuovamente mancata. L’alimentazione, infatti, è molto instabile. I vigili del fuoco hanno perciò rivolto un appello agli abitanti a farne un uso molto attento per evitare nuove cadute di tensione. La linea ferroviaria della Val Pusteria è stata aperta tra Fortezza e Brunico, in giornata dovrebbe seguire il tratto Brunico-San Candido, mentre quello austriaco resterà probabilmente chiuso fino a domani. La statale attualmente è percorribile, anche se resta alto il rischio caduta alberi. Momenti d’apprensione ieri per alcuni alunni di una scuola media di Brunico che sono stati portati per controlli all’ospedale per il malfunzionamento di un generatore d’emergenza che aveva riempito la palestra di fumo. 150 persone, soprattutto studenti, che erano rimasti bloccate a Brunico a causa della chiusura della strada della Val Badia, in serata hanno potuto rientrare nelle loro case.

VICENZA – Paura e apprensione la scorsa notte in Valbrenta, nel vicentino, dove i residenti hanno udito un forte boato, simile ad un terremoto. Alla fine è stato possibile appurare la caduta di un vasto movimento franoso nella frazione di Collicello, nell’ex comune di Valstagna, dal giugno scorso riunito nel nuovo ente di Valbrenta. Evacuate in via precauzionale poco meno di una decina di famiglie, per un totale di una quindicina di residenti, che hanno dovuto lasciare le loro case, che peraltro non risultano essere danneggiate. Per le verifiche sono arrivati i vigili del fuoco anche dal comando di Vicenza e delle altre stazioni del Vicentino. Nella mattinata di oggi, complici il tempo sereno, si è alzato in volo anche l’elicottero dei pompieri di Venezia per monitorare la situazione, che al momento sembra sotto controllo. Ulteriori verifiche anche da parte di alcuni geologi.

NAPOLI – Situazione difficile anche a Pozzuoli, vicino al capoluogo campano, dove a scopo precauzionale 22 nuclei familiari sono stati sgomberati nella tarda serata di mercoledì. L’allontanamento delle famiglie dalla propria residenza si è reso necessario per il distacco di un grosso quantitativo di terreno dalla parete a strapiombo posta a circa tre metri dal fabbricato. Decisivo il sopralluogo effettuato dai Vigili del Fuoco. Sul posto è intervenuto anche personale dell’ufficio tecnico comunale. L’amministrazione si è attivata per cercare una sistemazione provvisoria ai residenti dell’intero immobile. Si potranno effettuare, così, le necessarie operazioni di rimozione del terreno, di verifica delle strutture, delle fondazioni e di messa in sicurezza del costone franato, onde eliminare ogni pericolo per la pubblica incolumità.

Articolo Precedente

Catania, compra benzina al distributore e incendia l’auto dell’ex compagna: incastrato dalle telecamere

next
Articolo Successivo

Eutanasia, insegnante siciliana morta in Svizzera: chiesto il rinvio a giudizio per istigazione al suicidio del presidente di Exit

next