Operazione della Guardia di Finanza nel Palazzo della Regione Lombardia a Milano. Le Fiamme Gialle stanno acquisendo documenti nell’ambito delle indagini relative alla posizione del governatore Attilio Fontana che dall’8 maggio scorso è indagato per abuso d’ufficio per la vicenda della nomina del suo ex socio di studio, Luca Marsico, che ha ottenuto un incarico all’interno del Nucleo di valutazione degli investimenti della Regione. L’acquisizione di documenti è indicativa di una richiesta di proroga delle indagini sul governatore leghista che i pm si apprestano a inoltrare al gip.

Fontana è finito nel registro degli indagati nell’ambito della maxi operazione della Dda di Milano, che il 7 maggio ha portato a 43 misure cautelari per un sistema di tangenti, appalti e nomine pilotate e finanziamenti illeciti in Lombardia. Se il filone principale dell’indagine ha già portato alla chiusura dell’indagine, la posizione del governatore leghista non è stata ancora definita. Scampato di fatto a un’accusa che poteva essere di concorso in corruzione, il presidente della Lombardia però è indagato per abuso d’ufficio. Secondo la tesi dei pm, infatti, facendo nominare con una delibera il suo ex socio di studio Luca Marsico in Regione, il presidente ha violato il principio di imparzialità, perché quel posto – da 11.500 euro l’anno e 180 euro a seduta – non era di nomina ‘fiduciaria’ ma si trattava di un incarico che era passato per un avviso pubblico a cui hanno partecipato circa 60 persone.

Il leghista Fontana ha sempre parlato di “una procedura caratterizzata da trasparenza e da assoluta tracciabilità”. Di contro però c’è quanto emerso dalle indagini: Marsico era stato candidato alle Regionali ma non era stato eletto. Così Gioacchino Caianiello, ex coordinatore di Forza Italia e considerato il “burattinaio” a capo di un vero e proprio “sistema feudale” di tangenti e incarichi in Lombardia, si sarebbe speso per trovargli un nuovo incarico. In cambio, secondo l’accusa, ha chiesto a Fontana di nominare una terza persona alla Direzione formazione della Regione.

Il governatore aveva declinato la proposta, senza però denunciare. Ragione per cui Fontana è “parte offesa” nel tentativo di istigazione alla corruzione di cui è accusato Caianiello, ma è stato iscritto nel registro degli indagati per la successiva nomina di Marsico a “esperto in ambito giuridico, con particolare riferimento alla legislazione territoriale, urbanistica, ambientale, edilizia ed ai contratti pubblici”. Il decreto dirigenziale del 31 ottobre 2018, firmato dal dirigente Antonello Turturiello è negli atti di indagine della Procura di Milano. A leggere le intercettazioni era lo stesso Caianello ad aver avvisato Fontana del rischio che poteva rappresentare esporsi in prima persona in relazione alla risoluzione del problema di Marsico, “chiaramente alludendo – hanno scritto gli investigatori – alla inopportunità di nomine in favore di Marsico direttamente riconducibili al Presidente Fontana”.

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