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Philippe Daverio, polemiche dopo Il Borgo dei borghi. A Le Iene confessa: “A me la Sicilia non piace. Terroni che rosicano”. Poi però ci ripensa: “Chiedo scusa”

Il critico ha fatto parte della giuria di qualità del concorso televisivo “Il Borgo dei borghi” di Rai Tre, che ha premiato la città di Bobbio su Palazzolo Acreide. Ma Daverio è anche cittadino onorario di Bobbio, da qui il presunto conflitto di interessi e le polemiche scaturite da una frase detta a “Le Iene: “A me la Sicilia non piace. Sono terroni che rosicano”. Poi la retromarcia e le scuse

di Andrea Conti

Bufera sullo storico dell’arte Philippe Daverio. Durante il concorso televisivo “Il Borgo dei borghi” su Rai Tre tra Bobbio e Palazzolo Acreide ha vinto il comune della provincia di Piacenza, mentre la città della Provincia di Siracusa si è piazzata subito dopo, al secondo posto. Il televoto aveva premiato in maniera massiccia la seconda classificata, quindi determinante è stata la giuria di qualità presieduta da Philippe Daverio, che peraltro è anche cittadino onorario proprio di Bobbio, che di fatto ha ribaltato la situazione. Subito in Commissione di Vigilanza Rai si è sollevato un polverone su un possibile conflitto di interessi. La questione è stata affrontata da “Le Iene”, che una volta interrogato il critico sulla vicenda, hanno ricevuto una replica piccata: “Quella dei siciliani contro di me è una intimidazione, tipica della loro cultura, a me la Sicilia non piace, lo posso dire? La Trinacria poggia con un piede e a terra, sono terroni che rosicano”.

Apriti cielo. Polemiche infuocate che hanno visto coinvolti anche esponenti politici come il governatore della Regione Sicilia Nello Musumeci: “Il professore Philippe Daverio ha il dovere di scusarsi con tutto il popolo siciliano, che ha offeso volutamente, – ha dichiarato – con toni razzisti e con dichiarazioni calunniose. Amare la Sicilia non è un dovere, ma usarle rispetto sì. Non è tollerabile un atteggiamento così spocchioso, che ci impone come governo della Regione di rivolgerci anche all’autorità giudiziaria. Questo disarmante pregiudizio verso la Sicilia spiega chiaramente l’epilogo del concorso sul Borgo dei Borghi, a danno di una nostra Comunità. Mi auguro che il servizio pubblico televisivo, se esistono ancora rapporti professionali con questo personaggio, li rescinda immediatamente“.

Per gettare acqua sul fuoco, Daverio ha pubblicato una lunga lettera aperta di scuse: “Mi scuso con i siciliani, perché ho generalizzato dicendo a tanti ciò che era destinato a pochi facinorosi (…) Dopo aver ricevuto minacce d’ogni genere e anche di morte a me e alla mia famiglia, mi sono trovato pure inseguito da una iena della nota trasmissione, ex candidato sindaco di Palermo, che mi ha posto una serie di tranelli. Mi ha fatto ribollire il sangue e ho sbottato come lui sperava che facessi. Non tollero i ricatti, dal nord o dal sud. E ho reagito in un modo ironico che ha generato confusione e da parte di spiriti malversati reazioni spropositate”. Poi sono seguite le scuse anche indirizzare al governatore Musumeci con una precisazione: “L’appello dei neoborbonici chiede che non lavori più in Rai: non si preoccupino, è da tempo che la Rai non mi vuole e ha smesso di trasmettere i miei video nei quali tra l’altro ho spesso esaltato la Sicilia, con la trasmissione su Palermo, quella sui Normanni e quella sulla presenza araba”.

E sul conflitto di interessi Daverio rivela: “Per il resto le suggerisco di riguardare la trasmissione e si accorgerà che anche gli altri due componenti della Giuria hanno votato a favore di Bobbio: ritenere che siano stati influenzati da me è un drammatico insulto alla loro professionale competenza e alla loro rispettabilità”. Fino alla conclusione: “Le scuse a tutti i siciliani le faccio con sommo piacere, e so che alcuni mi capiranno, almeno quelli non troppo suscettibili ai pizzicotti critici”.

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