Monday, un giovane africano, passa le sue giornate a pulire i marciapiedi e le strade di Mestre. Un modo, come spiega lui stesso in un cartello che porta con sé, per integrarsi. Il gesto volontario non è stato però apprezzato dai vigili urbani della città alle porte di Venezia che hanno multato il ragazzo per 350 euro perché, come scrivono sul verbale, “sorpreso palesemente a ripulire la zona senza alcuna autorizzazione dell’amministrazione comunale”.

Ma la ‘fiscalità’ dei vigili è durata poche ore: il comando della Polizia Locale ha deciso di annullare in autotutela la sanzione, specificando di aver ricevuto quattro telefonate da parte dei cittadini in difesa del giovane immigrato. Il passo indietro è stato deciso perché il provvedimento è stato giudicato eccessivo rispetto alla “norma sui lavori in strada” prevista dal regolamento comunale.

Di fatto l’operato del ragazzo è stato equiparato – anche se le regole sono differenti – alla pulizia obbligatoria dei piazzali dei locali pubblici e a quella volontaria degli stessi cittadini che spazzano il marciapiede davanti casa. La decisione di fargli la multa – sempre secondo il comando – sarebbe stata determinata anche dall’inesperienza dei vigili, appena assunti e con una conoscenza non perfetta di tutti i cavilli del regolamento.

Il giovane ogni giorno, come riferisce Il Corriere Veneto, mentre raccoglie foglie indossando un gilet catarifrangente, espone un cartello con la scritta: “Per integrarsi nella società senza chiedere l’elemosina”. Anche se Monday spera nelle offerte dei passanti. Lo stesso fanno a Padova due migranti nigeriani, arrivati due anni fa in Italia. Loro ogni giorno ripuliscono il piazzale Ponte Corvo, a due passi dalla Basilica di Sant’Antonio. L’obiettivo è uguale a quello di Monday: “Il modo migliore – hanno detto – per integrarsi onestamente in questo Paese”.

La storia di Monday era stata raccontata su Facebook dall’avvocato Matteo D’Angelo: “Era disperato – scrive – Capito negozianti, professionisti, cittadini? Non ripulite il paese che vivete, serve l’autorizzazione. Tenetevi lo sporco pur pagando centinaia di euro, se non migliaia di euro di Tari. E, soprattutto, guai che un povero cristo provi ad integrarsi: serve ‘l’autorizzazione’”. Dubitando circa una possibile impugnazione della multa, l’avvocato ha lanciato una sottoscrizione per il giovane dichiarandosi perplesso sulla sanzione perché “non si parla di ostruzione della strada, né di degrado”. Alla fine è arrivato il passo indietro degli stessi vigili.

Foto dal profilo Facebook di Matteo D’Angelo

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