“Andrea Camilleri? Non l’ho mai conosciuto, però è chiaro che la sua capacità di applicare criteri matematici ai suoi racconti mi ha sempre sorpreso e ne sono ammirato. Mi dispiace, quando un uomo vecchio muore c’è sempre un certo dolore. Però mi consolerò pensando che Montalbano non mi romperà più i coglioni. Basta, mi ha stancato”. A dirlo senza troppi peli sulla lingua è Vittorio Feltri ai microfoni de I Lunatici su Rai Radio2, dove ha ripreso quanto scritto nel suo editoriale su Libero dove, ricordando lo scrittore siciliano ricoverato in rianimazione da lunedì mattina, aveva già aveva detto che “l’ unica consolazione per la sua eventuale dipartita è che finalmente non vedremo più in televisione Montalbano, un terrone che ci ha rotto i coglioni almeno quanto suo fratello Zingaretti, segretario del Partito democratico, il peggiore del mondo”.
“Poi quando vedo Montalbano mi viene in mente l’altro Zingaretti, che non è il massimo della simpatia”, ha proseguito il direttore di Libero, come già nel suo editoriale, facendo riferimento ai fratelli Luca e Nicola Zingaretti, il primo interprete del personaggio del celebre commissario di Vigata, l’altro attuale segretario del Partito Democratico. “Questa comunque è una opinione personale e scherzosa, in me Camilleri suscita ammirazione, è un grande scrittore, e bisogna ricordare che la lingua italiana è nata in Sicilia, solo dopo abbiamo adottato quella Toscana. E i siciliani parlano meglio di qualunque altro italiano. E scrivono meglio degli altri italiani”.
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