Le due forze di  maggioranza provano a mediare sull’eutanasia dopo essere sempre state divise sull’esame delle proposte di legge. Nella prima riunione del Comitato ristretto delle commissioni Affari sociali e Giustizia della Camera, il relatore pentastellato Giorgio Trizzino (l’altro è il leghista Roberto Turri) ha annunciato l’intenzione di avanzare una proposta che interverrebbe solo una nuova definizione del reato di aiuto al suicidio. Nessuna legge sull’eutanasia vera e propria e diversi dubbi sul fatto che un provvedimento così impostato sia sufficiente per soddisfare le richieste della Consulta, rispetto alle quali è stato chiesto un intervento deciso anche da parte del presidente della Camera Roberto Fico.

Durante la discussione generale e le audizioni, M5s e Lega avevano mostrato grandi distanze. I Cinque Stelle sono favorevoli a una legge che introduce l’eutanasia per i pazienti con malattie non curabili, tanto che oggi 17 parlamentari (primo firmatario proprio Trizzino con Doriana Sarli) hanno presentato una propria proposta di legge che va in tal senso e si aggiunge a una di iniziativa popolare, a quella di Leu e a una dell’ex pentastellato Andrea Cecconi. Il Carroccio si è sempre detto contrario e ha anzi pronta una proposta di legge a prima firma Alessandro Pagano che si limita ad attenuare le pene per i parenti che aiutano nel suicidio un malato “tenuto in vita esclusivamente per mezzo di strumenti di sostegno vitale”. La strada, insomma, è in salita.

Alla prima riunione del Comitato ristretto, dopo un giro di dichiarazioni, in cui ogni gruppo ha dato la propria posizione, le opposizioni hanno invitato la maggioranza a farsi carico di una proposta, con l’impegno dei relatori a presentare un testo base. A questo punto è intervenuto Trizzino annunciando che la maggioranza è orientata a presentare una proposta che sia circoscritta al solo aspetto dell’aiuto al suicidio (articolo 580 del codice penale). Una posizione che sia il Pd con Alfredo Bazzoli che Forza Italia con Antonio Palmieri e Giusi Bartolozzi hanno detto di condividere. L’intesa, in ogni caso, resta totalmente da costruire e non si comprende se arriverebbe a soddisfare le richieste avanzate dalla Consulta che, investita del caso Cappato, ha chiesto al Parlamento di legiferare entro settembre. Martedì prossimo i relatori dovrebbero portare la loro proposta al Comitato ristretto. Il 26 giugno è previsto l’approdo in Aula, che potrebbe però slittare, complici i decreti in scadenza da esaminare.

La proposta di partenza della Lega, che piace alla parte cattolica di Forza Italia, non risolverebbe per esempio proprio le situazioni come quelle di Marco Cappato. Il Movimento Cinque Stelle, ma anche il Pd e la parte liberal di Forza Italia, sarebbe favorevole a una depenalizzazione delle situazioni di aiuto al suicidio in determinate circostanze da indicare con chiarezza. In più la proposta della Lega vorrebbe modificare in termini restrittivi la legge sul testamento biologico del 2017. “Quella legge non si tocca, è un passo di civiltà”, ha detto la pentasellata Marialucia Lorefice, presidente della Commissione Affari sociali. 

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