Un’icona, un simbolo e in qualche modo, ci si passi il termine, anche una divisa. Che corre un solo rischio: la banalità, la noia, l’assuefazione. Questo l’Infinito di Giacomo Leopardi, la poesia – tecnicamente un idillio, dal greco “quadretto” perché trasmette un’immagine di serenità agreste – che più di tutti (rap)presenta al mondo il poeta di Recanati. Versi che compiono 200 anni dalla loro creazione.

Quindici endecasillabi senza rima e questa è già una rivoluzione dopo secoli di poesia influenzata dal modello di Francesco Petrarca. Una delle poche composizioni liriche che forse un professore leggerebbe in classe anche se non fossero segnati nella Bibbia chiamata programma ministeriale. Quindici versi che smontano ogni luogo comune di chi lo definisce “solo un depresso” scritti in una sorta di prigione dietro la siepe del monte Tabor. Ma che meglio non potevano rappresentare la vita di un poeta che ha parlato del mondo (e al mondo) passando anni chiuso in una biblioteca.

L’infinito è una poesia “modellare” perché l’umano è contenuto in poche frasi. Quindici versi che saranno oggi recitati durante un flash mob nella piccola piazza del “Sabato del Villaggio” davanti alla casa del poeta cui parteciperanno duemila studenti insieme al ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti:”Leopardi è stato un genio. Nelle sue opere ha espresso e indagato le domande e le questioni centrali per ogni uomo. I suoi testi sono universali, superano secoli e confini geografici. Continuano a parlarci ancora oggi, a duecento anni di distanza. Noi abbiamo il dovere di testimoniare la modernità e l’importanza del suo pensiero e della sua produzione”.

Celebrazioni si svolgono in tutta l’Italia in una sorta di festa della poesia. Il centro è Recanati dove saranno premiati gli studenti vincitori del concorso dedicato al bicentenario. Studenti che reciteranno la poesia con Bussetti e l’erede Olimpia Leopardi. Gli studenti potranno prendere parte all’evento anche riprendendo la lettura dell’intera poesia con un video e condividendolo sui social. Oppure potranno partecipare al concorso social su Instagram dedicato all’iniziativa: chi vorrà potrà recitare il verso preferito dell’Infinito inserendo l’hashtag #200infinito e la menzione delle pagine ufficiali @miursocial e @casaleopardirecanati. Durante la giornata, una selezione dei video verrà condivisa sul canale Instagram del MIUR.

Ecco la poesia (su YouTube la si può anche ascoltare recitata dalla voce di Vittorio Gassman):

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quïete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.

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