La struttura dell’azionariato di Fca-Renault post-fusione dovrebbe vedere Exor al primo posto del gruppo con il 13% del capitale, davanti alla Francia e a Nissan, che avranno il 7% ciascuna. A seguire i fondi Tiger al 3%, Harris, Blackrock e Vanguard con il 2%, quota che avrà la stessa Renault, mentre Daimler avrà l’1%. Il restante 53% resterà in mano al mercato. È quanto prevedono gli analisti di Intermonte in un report dedicato all’operazione. Che è stata commentata dall’ad di Fca Mike Manley: “Il cda e io rimaniamo fiduciosi nella nostra strategia indipendente e guardiamo a questa fusione di una posizione di forza avendo chiuso il 2018 con la migliore posizione finanziaria dalla costituzione di Fca”. Le parole di Manley sono contenute in una lettera ai dipendenti di Fca: “Anche se non c’è ancora certezza sulla conclusione dell’operazione, puntiamo ad agire il più rapidamente possibile per assicurarci un accordo definitivo con il gruppo Renault. Crediamo – ha aggiunto – che i benefici che matureranno da una fusione si estenderanno anche ai partner dell’alleanza Mitsubishi e Nissan. E non vediamo l’ora di coinvolgerli in opportunità ancora più grandi e reciprocamente vantaggiose“. Per quanto riguarda i tempi, Manley ha sottolineato che “la nascita della nuova società potrebbe richiedere più di un anno”: “Nel gruppo Renault abbiamo trovato un partner affine che vede il futuro come noi. Quelle che sono iniziate qualche tempo fa come conversazioni operative per una maggiore collaborazione – ha raccontato – si sono trasformate in una trattativa sulla fusione dal momento che abbiamo riconosciuto gli enormi potenziali benefici per entrambe le società che risulterebbero dal mettere insieme i propri business”.

MANI PULITE 25 ANNI DOPO

di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ Acquista
Articolo Precedente

Fca, l’America nel mirino. Dopo quelli negli Usa, investimenti per oltre tre miliardi di euro in Brasile

next
Articolo Successivo

Fca-Renault, un’operazione figlia della scuola Marchionne

next