Mai fidarsi delle foto su Internet. Ne sa qualcosa un tifoso del Tottenham che ha prenotato last minute su Airbnb una camera ad Amsterdam per la sera della partita di Champions League con l’Ajax. “Casa pulita con bagno privato a 130 euro a notte” si leggeva nell’annuncio pubblicato sulla piattaforma di hosting e così non ci ha pensato due volte e ha prenotato. Una volta arrivato sul posto però, ha trovato una brutta sorpresa: l’alloggio da lui prenotato era infatti un container commerciale arrugginito, lasciato illegalmente sul ciglio di una strada, come riferisce il Daily Mail che dà la notizia.
Non solo. Ben Speller, il malcapitato tifoso, ha anche ricevuto al momento una chiamata dal proprietario della “casa”, in cui gli spiegava che “potrebbero esserci problemi con l’acqua corrente“, ma “non poteva dargli alloggi alternativi”. “Ho fatto per tre volte il giro dell’isolato con il taxi – ha spiegato Speller al Daily Mail – ma l’unica cosa che notavo a quell’indirizzo era il container. E mi dicevo: ‘Dai, non è possibile!’. Poi ho aperto la porta, ho dato un’occhiata all’interno e ho deciso di prenotare un albergo“. Nonostante le sue rimostranze il proprietario della casa si è rifiutato di rimborsargli la cifra pagata per il container.
Immediato è scattato però l’intervento di Airbnb ha comunicato ufficialmente di “aver risarcito il signor Speller dei 130 euro persi per la truffa, aggiungendo anche i 260 euro spesi per l’albergo”, oltre ad “aver chiuso l’account e le inserzioni fraudolente del signor Jacob, perché la nostra piattaforma non tollera in nessun modo i truffatori“. La polizia della capitale olandese, invece, ha aperto un’indagine sulla vicenda e ha scoperto che il container era parcheggiato su suolo pubblico senza alcuna autorizzazione. In più, i poliziotti hanno trovato un altro container parcheggiato a pochi isolati di distanza, appartenente alla stessa persona. Anche il nome del proprietario, tale “Jacob”, era uno pseudonimo utilizzato dal truffatore, sul quale adesso la polizia olandese sta indagando.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez