“Non rischiare, non firmare”. E’ lo slogan della campagna pubblicitaria con cui la compagnia aerea statunitense Delta, che ha confermato l’interesse per l’acquisizione di una quota di Alitalia, invita i dipendenti a non iscriversi al sindacato. Sui social circolano foto di volantini che suggeriscono come spendere “meglio” i 700 dollari della quota annuale di iscrizione: per esempio comprando una playstation o i biglietti per una partita di baseball con la famiglia. E all’iniziativa è dedicato un portale ad hoc, dontriskitdontsignit.com, in cui si mettono in guardia i lavoratori su presunte violazioni della privacy da parte della International Association of Machinists and Aerospace workers (Iam), che sta tentando di raccogliere le firme per rappresentare gli agenti di rampa, quelli che dalla pista supervisionano rifornimenti, carico e scarico dei bagagli, manutenzione e pulizie degli aerei.

Sul sito messo in piedi dalla compagnia, la meno sindacalizzata del Paese, si legge tra l’altro che se un iscritto decide di non pagare la quota al sindacato “Iam può chiedere che sia licenziato e l’ha già fatto in passato” e che “le quote aumentano di frequente su base annuale, anche per gli iscritti che non ricevono aumenti salariali”.

Gli spot hanno suscitato immediate critiche da parte, tra gli altri, del candidato dem alle presidenziali Bernie Sanders – che su Twitter ricorda come l’ad del gruppo abbia guadagnato nel 2017 “circa 22 milioni di dollari mentre pagava gli agenti di rampa 9 dollari all’ora” – e del sindaco di New York Bill de Blasio secondo cui “ai lavoratori interessano molto di più i salari equi, le assicurazioni sanitarie e le tutele per cui i sindacati combattono che i videogiochi“.

To the corporate hack who came up with this idiotic and offensive idea: working people care a hell of a lot more about fair wages, health care and the protections that unions fight for than they do about video games.

Don’t insult your workers’ intelligence, @Delta. pic.twitter.com/qC1zX6UfC7

— Mayor Bill de Blasio (@NYCMayor) 9 maggio 2019

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