Uno se la prende con le femministe perché non si accorgono che il vero pericolo per le donne è “l’estremismo islamico“. E chiude a ogni possibile discussione sullo Ius Soli perché “è inutile“. L’altro da Roma attacca: “A Verona – dice – ci sono dei fanatici“. Il Congresso delle Famiglie riapre lo scontro tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. A sollecita l’intervento della presidenza del consiglio che in una nota consiglia al ministro dell’Interno di “studiare le cose prima di parlare”. Ma andiamo con ordine. La giornata si apre ovviamente con l’arrivo dell leader della Lega nella città veneta: da una parte i partecipanti al congresso lo hanno accolto al grido di “Matteo, Matteo”. Dall’altra i manifestanti della marcia organizzata da Non una di meno hanno intonato cori di contestazione: “Fascista, fascista”. Il ministro dell’Interno ha mandato baci ai contestatori, poi ha chiarito che “la legge sull’aborto non è in discussione. Non sono in discussione l’aborto o il divorzio, ognuno fa l’amore con chi vuole e va a cena con chi vuole”. Ma ha anche chiuso a ogni discussione sullo Ius Soli, replicando indirettamente al premier Giuseppe Conte che ieri aveva auspicato una riflessione anche se non è contenuta nel contratto di governo.

“Spadafora pensi ad adozioni”. Chigi: “Studi prima di parlare” – “Quella sullo ius soli è una discussione inutile“, ha detto Salvini. Che poi ha tirato in ballo Vincenzo Spadafora, sottosegretario con delega alle Pari opportunità che lo aveva attaccato con un’intervista al Fatto Quotidiano. “Spadafora si occupi di rendere più veloci le adozioni, ci sono 30mila famiglie che aspettano”, dice il leader della Lega. Innescando la replica di Di Maio dalla Capitale. “Almeno le deleghe si dovrebbe leggerle prima di accusare qualcuno. La delega alle adozioni non è del sottosegretario Spadafora è una delega che ha in capo il presidente del Consiglio dei ministri e il ministro Fontana in compartecipazione. Evitiamo di dire cose inesatte”, ha detto il capo politico del M5s. Passano due ore e sulla questione arriva una nota ufficiale di Palazzo Chigi per dire al titolare del Viminale che la delega sulle adozioni “è attualmente ed è sempre stata in capo al ministro della Lega Fontana”. Una nota con una chiusa particolarmente critica quella della presidenza del consiglio: “Rimane confermato che bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare nei ministeri tutti i giorni e studiare le cose prima di parlare altrimenti si fa solo confusione”.

Di Maio: “A Verona ci sono fanatici” – Un tenore simile alle parole usate da Di Maio. “A Verona ci sono dei fanatici. Qui si guarda al futuro“, ha detto il capo politico del M5s, parlando dall’evento organizzato dall’Agenzia nazionale per i giovani a Cinecittà. “A Verona c’è uno stile medievale. Qui si sta guardando al futuro”, ha rincarato la dose Di Maio spiegando che “non c’è contrapposizione tra tipi di famiglie. Tutti abbiamo a cuore l’aiuto alle famiglie e a i giovani”. Più o meno lo stesso senso delle parole usate da Roberto Fico: “Le famiglie – dice il presidente della Camera – non vanno messe le une contro le altre. Vanno tutte tutelate perché tutte arricchiscono la nostra società. Abbiamo il compito di supportarle, di guardare ai cambiamenti che di fatto esistono nella nostra comunità e di non arretrare sui diritti, mai. Ed è per questo che voglio organizzare un’iniziativa alla Camera sull’evoluzione della famiglia, sulle famiglie arcobaleno e per ascoltare le esigenze di tutti”. In serata il vicepremier del M5s è tornato sulla questione con un post su facebook:” Sulla famiglia – scrive Di Maio – nel MoVimento ognuno ha le sue sensibilità. Ad esempio per me è madre e padre, non l’ho mai nascosto, e non ho la presunzione di voler imporre la mia idea a qualcun altro. Ma a Verona non ci sono andato comunque. E sapete perché? Perché il problema è che lì, la madre, non è considerata una donna“.

Salvini: “Lotta al gender finché campo” – Non la pensa alla stessa maniera Salvini, che dal palco di Verona ha chiarito quali sono le sue priorità: “Combatterò fino a che campo una pratica disumana, barbara e tribale come la pratica dell’utero in affitto, della donna bancomat, forno a microonde. Anche la teoria gender è qualcosa che combatterò finché campo, perché il buon Dio ci ha fatto diversi. Per qualcuno no, però”. Quindi il leghista ha citato indirettamente Di Maio. “Dico a qualche distratto amico di governo che qui dentro si prepara il futuro, si guarda avanti e non indietro. Se parlare di mamme, papà e bimbi è da sfigati, allora io sono uno sfigato“. Con il vicepremiersul palco anche i ministri della Scuola e della Famiglia. Equilibrato l’intervento di Marco Bussetti: “La scuola è aperta, inclusiva, plurale e voglio sottolineare che non sono in discussione i processi di emancipazione e i diritti acquisiti”. Ironico e pungente il contributo di Lorenzo Fontana, che gioca in casa: “Ricordo che Di Maio ha parlato di aiuti alle famiglie anche attraverso i coefficienti familiari. Bene Luigi, mò uagliò – gli manda a dire in dialetto – lo devi fare. Ora passa dalle parole ai fatti”.

Il Papa: “Sostanza corretta, metodo sbagliato” – Nel frattempo fuori dal Palazzo della Gran Guardia c’eran l’altra Verona. Nel secondo giorno dell’evento organizzato da associazioni antiabortiste e contro i diritti lgbtqi+, è sceso in strata il corteo femminista di protesta. Non una di meno ha organizzato una tre giorni transfemminista che è culminata in un corteo per le strade della città: “Siamo in centomila”, hanno detto le manifestanti alla fine della marcia. Il congresso dell famiglie viene criticato in un certo senso anche dal pontefice. “Ho letto la risposta del segretario di Stato sul convegno di Verona e mi è sembrata equilibrata”, ha detto Papa Francesco, rispondendo sul volo da Roma per Rabat alla domanda su cosa pensasse dell’evento veronese. “La sostanza è corretta, il metodo è sbagliato”, aveva commentato il cardinal Pietro Parolin nei giorni scorsi a margine di un evento.

di Simone Bauducco

La manifestazione delle femministe – In mattinata c’è stato anche il convegno organizzato dalla Cgil “Libere di scegliere”: il cinema K2 si è riempito di attiviste e militanti di sindacato e Partito democratico per sentire tra le altre Laura Boldrini, Lucia Annibali e Livia Turco. Lo spazio si è riempito rapidamente ed è stato messo un altoparlante nella piazza di fronte. Qui sono cominciati ad arrivare i vari pullman, da Imola, Ravenna, Cuneo e Roma. Nella folla, bandiere di Anpi e delle varie rappresentanze di Se non ora quando.Alcune contestazioni sono state invece organizzate di fronte al Palazzo della Gran Guardia dove è in corso il Congresso. Durante la “conferenza stampa” di Forza Nuova, si sono presentate le attiviste di Non una di meno e in coro hanno cantato Bella Ciao.

CRONACA ORA PER ORA 

Ore 19.34 – Palazzo Chigi: “Ministri studino prima di parlare”
“Rimane confermato che bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare nei ministeri tutti i giorni e studiare le cose prima di parlare altrimenti si fa solo confusione”. É quanto si legge in una nota della presidenza del Consiglio in cui si sottolinea come la delega alle adozioni sia in capo al ministro Fontana.

Ore 19.33 – Palazzo Chigi: “Delega adozioni del ministro Fontana”
“La delega in materia di adozioni di minori italiani e stranieri è attualmente ed è sempre stata in capo al ministro della Lega Fontana. Il Presidente del Consiglio ha solo mantenuto le funzioni di Presidente della Commissione per le adozioni internazionali. Spetta quindi a Fontana adoperarsi – come chiesto da Salvini – per rendere le adozioni più veloci e dare risposta alle 30.000 famiglie che aspettano”. É quanto si legge in una nota della presidenza del Consiglio.

Ore 19.20 – Questura: “25730mila presenze al corteo”
Per la Questura di Verona il corteo di questo pomeriggio contro il Congresso sulla famiglia, secondo una prima stima non ancora definitiva, lascia presumere almeno 25000/30000 presenze, lungo un percorso cittadino che si è snodato per circa 4 chilometri. “Nonostante il clima di altissima tensione tra posizioni ideologiche contrapposte, che ha infiammato l’opinione pubblica nazionale nell’ultima settimana, non sono stati finora registrati atti di violenza o analoghe gravi turbative” precisa la Questura scaligera.

Ore 18.40 – Bonafede: “A Verona orologi indietro di qualche secolo”
“Io a Verona non sarei mai andato né come Alfonso Bonafede privato cittadino né come uomo delle istituzioni. Il nostro Paese ha bisogno di un segnale forte: la donna ha un ruolo fondamentale e imprescindibile”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, parlando del Congresso di Verona a margine della tappa genovese del Rousseau City Lab. “Quantomeno quel congresso è in controtendenza – ha detto – stanotte mettiamo un’ora avanti l’orologio, loro lo hanno messo di qualche secolo indietro”.

Ore 18.25 – Salvini: “Io ultimo dei testimonial”
“Io sono l’ultimo dei testimonial della famiglia tradizionale: sono separato, sono divorziato. Ho sbagliato ma chi sbaglia impara dagli errori e non mi permetto giudicare quello che fanno gli altri. I milioni di genitori separati devono anzi essere aiutati”

Ore 18.22 – Salvini: “Cambiare diritto di famiglia. Ddl Pillon punto di partenza”
“Non vogliamo togliere niente a nessuno, ma siamo a favore del futuro. È mio diritto, da ministro e da papà, garantire i diritti di chi non ha voce, i bambini. Perché non devono pagare loro i litigi dei genitori”. Lo dice il vicepremier, Matteo Salvini, dal palco del Congresso mondiale delle famiglie. “Occorre modificare il diritto di famiglia”, sottolinea il ministro dell’Interno, spiegando che “il ddl Pillon è solo un punto di partenza”

Ore 18.17 – Salvini: “Su ius soli discussione inutile”
“Quella sullo ius soli è una discussione inutile. Sulle adozioni mi aspetto di più dal presidente del Consiglio. Sarò il primo a stimolarlo perché siano più veloci”. Lo ha sottolineato il vice premier, Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa al termine del suo intervento al 13esimo Congresso mondiale delle famiglie a Verona. Alla domanda se fosse rimasto sorpreso dalle parole di Giuseppe Conte, il leader della Lega ha glissato: “Ormai non mi sorprendo più di niente”.

Ore 18.15 – Bussetti: “Ideologia stia fuori dalle scuole”
“L’ideologia sia fuori dalle scuole senza essere indottrinati o essere vittime di strumentalizzazioni ideologiche di nessun tipo”. Lo ha detto il ministro della Scuola Marco Bussetti intervenendo al Congresso Mondiale delle Famiglie a Verona.

Ore 17.46 – DI Maio a Salvini: “Deleghe adozioni è di Fontana non di Spadafora”
“Almeno le deleghe si dovrebbe leggerle prima di accusare qualcuno. La delega alle adozioni non è del sottosegretario Spadafora è una delega che ha in capo il presidente del Consiglio dei ministri e il ministro Fontana in compartecipazione. Evitiamo di dire cose inesatte”.

Ore 17.45 – Non una di meno: “Siamo in 100mila”
“Siamo 100mila!” scrive l’associazione femminista “Non una di Meno” sul proprio profilo Twitter a proposito del grande corteo di Verona, che contesta il Congresso delle Famiglie. Le ultime stime della Questura, a corteo in corso, parlano di almeno 25mila partecipanti, un dato che però potrebbe essere rivisto. “Siamo la luna che muove le maree e cambieremo il mondo con le nostre idee”, è scritto ancora di ‘Non una di meno.

Ore 17.40 – Di Maio: “Senatrice M5s a Verona? In tanti a Verona in buona fede”
“Sono andate a Verona anche tante persone in buona fede. E poi chi non conosceva parte di quei relatori si è trovato a parlare di argomenti medievali”. Lo ha detto Luigi Di Maio riferendosi alla presenza alla conferenza di Verona della senatrice M5S Tiziana Drago

Ore 17.25 – DI Maio: “A Verona stile medievale”
“A Verona c’è uno stile medievale. Qui si sta guardando al futuro”. Lo dice Luigi Di Maio spiegando che “non c’è contrapposizione tra tipi di famiglie. Tutti abbiamo a cuore l’aiuto alle famiglie e a i giovani

Ore 17.21 – Salvini: “Finché campo contro gender”
“Combatterò fino a che campo una pratica disumana, barbara e tribale come la pratica dell’utero in affitto, della donna bancomat, forno a microonde. La teoria gender è qualcosa che combatterò finché campo, perché il buon Dio ci ha fatto diversi. Per qualcuno no, però. Leggevo oggi La fattoria degli animali di Orwell perchè stiamo vivendo oggi il pensiero unico, lo psicoreato, il ministero della verità, la neolingua. Oggi parlare di mamme e papà sarebbe uno psicoreato”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini intervenendo al Congresso Mondiale delle Famiglie a Verona.

Ore 17.20 – Salvini: “Per Di Maio parlare di famiglia è da sfigati? Allora sono sfigato”
“Dico a qualche distratto amico di governo che qui dentro si prepara il futuro, si guarda avanti e non indietro. Se parlare di mamme, papà e bimbi è da sfigati, allora io sono uno sfigato”. Così il vicepremier, Matteo Salvini, rispondendo dal palco del Congresso mondiale delle famiglie all’alleato Luigi Di Maio

Ore 17.17 – Di Maio: “A Verona ci sono dei fanatici”
“A Verona ci sono dei fanatici. Qui si guarda al futuro”. Lo dice il vicepremier Luigi Di Maio parlando a Cinecittà dove è in corso la manifestazione ‘Oggi protagonisti, l’evento organizzato dall’Agenzia nazionale per i giovani cui partecipano 600 giovani di tutta Italia.

Ore 17.16 – Salvini alle femministe: “Il vero nemico è l’Islam”
“Secondo me c’è un business organizzato dei manifestanti perchè sono sempre gli stessi. Le femministe parlano di diritti delle donne e fanno finta di non vedere quale è il primo reale pericolo per le donne che non è il Congresso ma è l’estremismo islamico per cui la donna vale meno che zero, ed è perpetrato da chi vuole venire qui in Italia”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini intervenendo al Congresso Mondiale delle Famiglie a Verona.

Ore 17.15 – Salvini: “Dai giornali malafede su questo convegno”
“Dal mondo del giornalismo, e lo dico da giornalista, su questo convegno c’è stato un mix di ipocrisia, benpensantismo, malafede”.

Ore 17.05 – Salvini manda baci a contestatori
Matteo Salvini, circondato dai suoi fan, che gridano ‘Matteo Matteò replica ai fischi e a chi grida fascista, mandando baci e sorrisi. Tanta tensione in piazza, con le forze dell’ordine che cercano di evitare incidenti.

Ore 17.00 – Salvini: “Non farò polemiche razziste, c’è la Boldrini”
“Io non mi permetterò di fare le polemiche razziste che si fanno attorno alla famiglia. C’è la Boldrini, viva la Boldrini”. Lo afferma il vicepremier, Matteo Salvini, arrivando

Ore 16.55 – Meloni: “Utero in affitto è mortificazione”
L’utero in affitto è una mortificazione e una violenza per le donne. Vogliamo portare in Europa questo tema, credo sia scandaloso che non si parli del problema della denatalità, la più grande questione aperta in Europa”. Così il segretario di Fdi, Giorgia Meloni, al Congresso Mondiale delle famiglie di Verona.

Ore 16.50 – Salvini: “Spadafora si occupi di adozioni”
“Spadafora si occupi di rendere più veloci le adozioni, ci sono 30 mila famiglie che aspettano”. Così Matteo Salvini, arrivando al congresso della famiglia a Verona.

Ore 16.40 – Salvini: “Condivido quello che ha detto il Papa”
Condivido quello che ha detto il Papa. Io bado alla sostanza non alla forma”.

Ore 16.37 – Buffagni: “Perché politici fanno da megafono al medioevo?”
“La libertà e l’indipendenza delle donne è fondamentale per lo sviluppo di una società civile, chi le vuole chiuse in casa a lavare i piatti fa discorsi liberticidi e antistorici. Molti esponenti politici che hanno deciso liberamente di partecipare stanno cercando di minimizzare questi messaggi, dicendo che “non si torna indietro sui diritti”. Benissimo, ma allora perché andare a fare da megafono a questo tipo di pensiero intollerante?”, lo scrive su facebook il sottosegretario Stefano Buffagni.

Ore 16.35 – Salvini: “Legge 194 non si tocca”
“Non sono qui per togliere qualcosa a qualcuno, non si tocca niente a nessuno. La 194 non è in discussione. Non sono in discussione l’aborto o il divorzio, ognuno fa l’amore con chi vuole e va a cena con chi vuole”. Lo ha detto il vice premier Matteo Salvini arrivando al Congresso delle famiglie di Verona riferendosi alla legge sull’aborto.

Ore 16.28 – Salvini arrivato al congresso
Al grido di “Matteo, Matteo!” il ministro dell’Interno Matteo Salvini è arrivato al palazzo della Gran Guardia di Verona, dove interverrà al Congresso mondiale delle Famiglie. Ad accoglierlo una folla numerosa, che gridava “Matteo, Matteo!”, mentre una esigua minoranza rispondeva “Vergogna!”

Ore 16.25 – Fiano (Pd): “Siamo in 100mila”
Siamo in 100.000 in corteo a Verona per difendere i diritti contro le idee di restaurazione del congresso della famiglia. In pochi vogliono riportarci indietro, in tanti vogliamo andare avanti”. Lo scrive in un post su Facebook Emanuele Fiano, deputato del Pd.

Ore 16.15 – Saluti fascisti contro il corteo
Fumogeni rosa e urla quali “buffoni!”, e “m…de !” sono partiti dal corteo femminista a Verona quando il serpentone è passato nelle vicinanze della Gran Guardia, nei momenti in cui stava per arrivare all’incontro il vicepremier Salvini. Nessuna possibilità di contatto con i congressisti, ma dalla scalinata del palazzo qualcuno ha risposto alzando il braccio nel saluto fascista verso i dimostranti. Il tutto sotto il controllo delle forze dell’ ordine. Nessuno ha tentato di forzare il blocco.

Ore 16.10 – Fico: “No famiglie contro. Alla Camera le famiglie arcobaleno”
“Famiglia significa volersi bene, riconoscersi e scegliere di costruire un progetto di vita insieme. Famiglia significa prendersi cura dei propri figli e dei bambini che vengono adottati. L’evoluzione della famiglia è quanto di più bello ci sia, perché significa che il nostro mondo è in movimento. E racconta una splendida evoluzione culturale”. Lo dichiara il presidente della Camera, Roberto Fico. “Le famiglie non vanno messe le une contro le altre. Vanno tutte tutelate perché tutte arricchiscono la nostra società – aggiunge -. Abbiamo il compito di supportarle, di guardare ai cambiamenti che di fatto esistono nella nostra comunità e di non arretrare sui diritti, mai. Ed è per questo che voglio organizzare un’iniziativa alla Camera sull’evoluzione della famiglia, sulle famiglie arcobaleno e per ascoltare le esigenze di tutti”, conclude la terza carica dello Stat

Ore 16 – Corteo arrivato a limite Gran Guardia
Il corteo organizzato da Non una di meno è arrivato al confine con la piazza dove si trova la Gran Guardia, dove si svolge il Congresso mondiale delle famiglie. Bandiere e fumogeni, con slogan “buffoni” si levano dallo spazio dei manifestanti. La polizia ha chiuso il cordone con blindati e cancellate per evitare un pericoloso avvicinamento. Dall’altra parte della ‘barricatà rispondono con urla: “Froci”, “merde”.

Ore 15.35 – Businarolo (M5s): “Nessun tema ad attenzione governo”
“Io sono certa che il congresso in corso nella mia città non riuscirà a riportare indietro la nostra Storia. I diritti conquistati, spesso dopo tante battaglie sociali, sono un patrimonio di tutti e di tutte, loro sono una piccola, sparuta, minoranza oscurantista, fortemente condizionata da una destra razzista e xenofoba. Non si capisce ancora cosa vogliano, se non riportare la donna dentro casa, e togliere le libertà conquistate. Ciò che conta è che nulla di ciò che è discusso in questi giorni a Verona sarà mai oggetto di attenzione per l’azione di governo, come ha rassicurato oggi anche il sottosegretario Spadafora”. Lo scrive in un post su Facebook la presidente della Commissione Giustizia della Camera Francesca Businarolo (

Ore 15.30 – Manifestanti: “Siamo 50mila”

Ore 15.20  – Ventimila persone a corteo
Sono circa 20mila le persone che stanno partecipando al corteo femminista contro il Congresso delle famiglie a Verona. La stima è stata fatta da Questura e comando della Polizia municipale. La manifestazione ha appena lasciato il piazzale della stazione e ora sta percorrendo Via Città di Nimes. Nei parcheggi sono stati contati almeno 140 pullman, ma molti manifestanti sono giunti anche con treni e auto private.

Ore 15.15 – Sindaco di Verona: “194 non è in discussione”
Oggetto del convegno non è mai stato di mettere in discussione la legge 194, così come le altre conquiste sociali di questo paese. Da Verona non parte questo messaggio e nemmeno quello che le leggi non vadano rispettate, altrettanto rispetto la nostra città lo porta alle scelte personali dei cittadini”. Così il sindaco di Verona, Federico Sboarina, che poi ha aggiunto di condividere “le parole di Zaia quando ha detto che ‘l’omofobia è una patologià. Uomini e donne devono essere liberi di scegliere la propria vita e di esprimere le proprie opinioni. Ma proprio tutti devono poterlo fare, anche i convegnisti del WCF che sono stati coperti da fake news gratuite, intimidazioni e strumentalizzazioni”

Ore 15.15 – Aumenta folla in attesa di Salvini 
Sono sempre più numerosi i curiosi che si stanno raggruppando davanti al Palazzo della Gran Guardia, sede del Congresso Mondiale delle Famiglie, in attesa dell’arrivo dei ministri leghisti Matteo Salvini, Lorenzo Fontana e Marco Bussetti. Verona è sempre più blindata, con le forze dell’ordine che presidiano il centro storico.

Ore 15.02 – Diecimila persone a contromanifestazione
Sarebbero più  diecimila, secondo una stima parziale e non ufficiale, i partecipanti alla contromanifestazione organizzata a Verona, in risposta al Congresso mondiale delle famiglie. La massiccia presenza sta infatti rallentando l’inizio della manifestazione, che partirà dal piazzale antistante la stazione di Porta Nuova e si muoverà per alcune zone della città scaligera. Nel frattempo, alla Gran Guardia, dove è in corso il Wcf, cresce l’attesa per l’arrivo del vicepremier, Matteo Salvini.

Ore 15 – Partito corteo delle femministe
Si è mosso poco fa dal piazzale antistante la stazione di Verona Porta Nuova il corteo di protesta contro il congresso delle famiglie, organizzato nell’ambito delle iniziative ‘Verona città Transfemministà. Sono oltre 5mila, secondo una prima stima, le persone che si sono radunate, provenienti da tutta Italia, con treni e pullman. Tra le sigle presenti, i sindacati Cgil, Cisl, Uil, le organizzazioni femministe, tra cui ‘Non una di menò, ed esponenti del Pd e dei Radicali.

Ore 14.40 – Landini: “Pensare a quello che si dice”
“Noi difendiamo il diritto di chiunque di parlare ma questo non è il problema. Uno dovrebbe anche pensare a quello che dice, non solo aver diritto di dirlo”. Lo ha affermato Maurizio Landini, prima del corteo di Verona. “Quando si mettono in discussione diritti fondamentali che sono stati conquistati, e soprattutto i diritti di libertà, questa è una logica autoritaria e pericolosa. Vedo le stesse persone che sono quelle che non vogliono immigrati, sono gli stessi che non vogliono dare i diritti alle persone e oggi mettere in discussione anche le conquiste di emancipazione che le donne, e la cultura in senso generale, fanno, addirittura con una regressione sull’idea di famiglia, sull’idea di istruzione. Quindi io credo che questo sia reazionario – ha concluso – perché quelli portano un modello autoritario antidemocratico”

Ore 14.30 – Landini: “Gravi responsabilità di Salvini”
“Credo che Salvini si assume una grave responsabilità perché il governo in questo caso non avrebbe dovuto assumere quei valori lì, e perché lui dovrebbe essere il ministro di tutti non di una parte soltanto”. Lo ha affermato il segretario Cgil Maurizio Landini, prima della partenza del corteo contro il congresso della famiglia di Verona. “Di Maio – ha aggiunto Landini, a proposito del dissenso detto M5s – ha fatto il contratto con Salvini, quindi dovrebbe chiedersi con chi fa i contatti e quindi a che cosa servono quei contratti”

Ore 14 – Il Papa su Verona: “Bene sostanza, metodo sbagliato”
“Ho letto la risposta del segretario di Stato sul convegno di Verona e mi è sembrata equilibrata”. Così Papa Francesco ha risposto sul volo da Roma per Rabat alla domanda su cosa pensasse del convegno sulla famiglia in corso a Verona. “La sostanza è corretta, il metodo è sbagliato”, aveva commentato il card. Pietro Parolin nei giorni scorsi a margine di un evento.

Ore 13.40 – Rissa sfiorata tra manfestanti e sostenitori Salvini
Momenti di tensione davanti alla Gran Guardia, dove si svolge il Congresso mondiale delle famiglie. Un gruppetto di 5 persone, giovani dai 25 ai 30 anni, sono sfilati in mezzo alle persone che protestavano, urlando “Uno di noi, Salvini uno di noi…”, attirando così l’attenzione della gente. Qualche insulto è volato all’indirizzo dei giovani, che hanno poi reagito con veemenza, rispondendo con parolacce e urla. A quel punto sono intervenuti gli agenti che si occupano della sicurezza all’esterno della struttura per allontanare i provocatori, ma sono stati aggrediti verbalmente, con parolacce e toni forti. La situazione si è fatta sempre più calda e il gruppetto ha iniziato a prendersela anche con i giornalisti che riprendevano la scena, mentre i manifestanti chiedevano la loro identificazione alle forze dell’ordine: “Fascisti, andate via”. Dopo una quindicina di minuti, i 5 sono stati isolati e lasciati a ‘sbollirè la rabbia e si sono allontanati dalla zona.

Ore 13.21 – Già 5mila per il corteo di protesta
Sono già circa 5 mila, secondo le stime delle forze dell’ordine, le persone che si sono concentrate nel piazzale davanti alla stazione di porta Nuova di Verona, da dove partirà il corteo di protesta nei confronti del Congresso Mondiale delle famiglie. Imponenti le misure di sicurezza da parte delle forze dell’ordine, con videosorveglianza lungo tutto il percorso della manifestazione, alla quale sono annunciati anche esponenti del sindacato nazionale tra cui Maurizio Landini, segretario generale Cgil, e Ivana Veronese, segretaria confederale Uil.

Ore 12 – Forza Nuova chiede referendum per abolire legge 194
Battibecco sulle scale di entrata della Gran Guardia, tra due esponenti di Forza Nuova, iscritti al convegno, che hanno mostrato alla stampa presente il frontespizio del volantino per pubblicizzare la loro proposta referendaria per abolire la legge 194, e l’organizzazione del Congresso Mondiale delle Famiglie. Mentre Luca Castellini, dirigente nazionale di Fn e coordinatore delle attività del nord Italia illustrata il progetto del suo partito, è immediatamente intervenuto Filippo Savarese, direttore di CitizenGo, per chiarire che l’iniziativa non è in nessun modo riconducibile al Wcf o ai suoi organizzatori, che “non sapevano nulla”. Ne è nato un acceso dibattito, culminato con la presa di posizione di Savarese, che sollecitato da alcuni passanti, ha ribadito: “Il fascismo ci fa cagare, soprattutto quello che abbiamo subito tentando di tapparci la bocca”. Il dirigente del movimento prolife ha confermato il “rispetto per l’attività politica di tutti i partiti, ma il Congresso è un’altra cosa”. La discussione è terminata con l’esortazione agli esponenti di Forza Nuova che vorranno partecipare alla ‘Marcia per la vita’ di domani, a non utilizzare alcun simbolo, nemmeno la Croce celtica.

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