A Livorno è stato tema elettorale già cinque anni fa. Ma continua a esserlo ora, a ridosso delle nuove elezioni comunali. Il nuovo ospedale nella città toscana non si farà: inizialmente lo voleva il Pd e non lo voleva il M5s. Ora non lo vuole più nessuno. Ma serve ristrutturare ed ampliare il vecchio, costruito negli anni Trenta e riqualificato e manutenuto a pezzi. Il punto è che il dossier per il momento resta bloccato. C’è un accordo messo nero su bianco da Regione, Comune e Asl manca la firma del governatore Enrico Rossi che ha annunciato di voler aspettare il nuovo sindaco per portare a termine il progetto. E’ la miccia per la reazione del sindaco uscente di Livorno, Filippo Nogarin, primo cittadino ancora per poche settimane (non si è ricandidato perché correrà alle Europee): “È clamoroso che la Regione abbia tenuto in ostaggio la sanità a Livorno come mezzo elettorale – ha detto Nogarin –. Invitiamo il presidente Rossi a scendere umilmente a Livorno e venire a firmare il protocollo per l’ospedale. La sanità a Livorno è stata completamente dimenticata sotto la gestione di Rossi”. Il presidente Rossi gli ha risposto che, nonostante la delibera sia stata approvata in giunta due settimane fa, preferisce “aspettare il nuovo sindaco, proprio per avere la certezza che questa scelta non venga ancora una volta messa in discussione”. Ma al dibattito si è aggiunta anche la ministro della Salute, Giulia Grillo: “Caro presidente Rossi, eserciti la competenza sulla sanità nell’interesse dei cittadini a prescindere dallo schieramento politico del sindaco della città dove vivono – ha twittato – Non faccia pagare ai livornesi il prezzo di rivalità politiche”. Quello del nuovo ospedale di Livorno era stato uno dei temi più caldi della campagna elettorale del 2014. La giunta regionale Pd proponeva di costruire una nuova struttura nell’area collinare di Montenero (sud della città) ma il Movimento 5 Stelle si era sempre opposto. Dopo la conquista della (ex) roccaforte rossa, così, Nogarin aveva deciso di puntare su un nuovo accordo con la Regionale, concretizzato l’estate scorsa.

La delibera per il nuovo ospedale di Livorno è stata approvata in giunta regionale l’11 marzo e il 19 ha fatto lo stesso il Consiglio comunale di Livorno. Il progetto non prevede la costruzione di una nuova struttura (a cui si è sempre opposto il M5s) ma l’ampliamento della struttura esistente: i padiglioni di Malattie Infettive, Nefrologia, Farmacia, Laboratorio Analisi e i magazzini che si trovano sul retro dell’attuale ospedale verranno abbattuti e al loro posto sarà costruito un palazzo di sei piani per un totale di 24 metri di altezza e 45mila metri quadri di superficie. Di fatto, un nuovo ospedale. Sul tetto dell’edificio sarà realizzata una pista per l’atterraggio dell’elisoccorso e un parcheggio sotterraneo da 350 posti per i dipendenti. Costo: 750mila euro, in conto alla Regione.

Le delibere prevedono anche la riqualificazione e la bonifica dell’area e l’indizione di una nuova gara di appalto per i lavori: prima dell’intesa, i Cinquestelle avevano infatti chiesto che la vecchia gara per i lavori dell’ospedale (mai nato) nella frazione di Montenero fosse annullata poiché sul suo vincitore, l’imprenditore Saverio Guerrato, pesa ancora il processo per corruzione a Padova dopo l’arresto nel 2016 nella cosiddetta “Tangentopoli di Abano Terme”. A quanto risulta a ilfattoquotidiano.it, Guerrato ha chiesto un risarcimento per l’annullamento della gara e quindi adesso la questione rischia di passare alle vie legali.

Dopo l’approvazione delle delibere, è arrivata la firma del sindaco Nogarin, ma ora manca quella finale del presidente della Regione. Ma Rossi ha deciso di rinviarla proprio quando ha saputo che il sindaco non si sarebbe ricandidato. Da qui la rabbia del sindaco: “Quando Rossi dice di voler aspettare il nuovo sindaco non fa un torto a Nogarin ma ai livornesi che dopo 5 anni di tira e molla non meritano di perdere altri tre mesi preziosi. La salute dei miei concittadini viene prima di ogni calcolo elettorale. Se Rossi non vuole firmare pubblicamente lo faccia nel suo ufficio e la chiudiamo con una stretta di mano”. Adesso quindi il timore che circola a Palazzo Civico è quello di un possibile ritorno all’idea di Montenero, la “grande opera” invisa ai Cinquestelle: “Magari Rossi pensa che il Pd riconquisti il Comune e a quel punto potrebbe stracciare la delibera e tornare al vecchio progetto” fanno sapere a ilfatto.it. Alle Comunali del 26 maggio, infatti, si annuncia una corsa a tre tra i grillini (che candidano la vicesindaco, Stella Sorgente), il centrodestra che non ha ancora trovato la quadra su un nome (ufficiosamente è in campo l’imprenditrice Giulia Pacciardi, ma pare destinata all’abbandono) e il Pd che ha scelto come candidato-sindaco il giornalista tv Luca Salvetti.

Twitter: @salvini_giacomo

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