“Non ci sarà nessuna crisi di governo”, anche perché è ancora possibile “fare e cambiare nell’opera molte cose: può essere anche rivista in toto“. Una cosa è certa: “Farò di tutto perché la Tav si faccia“. Mentre su siti web e tv trapela la notizia della lettera inviata da Palazzo Chigi a Telt, la società incaricata di costruire e gestire la linea dell’Alta Velocità Torino-Lione, Matteo Salvini professa ottimismo. E soddisfazione: “E’ importante che si dia un segnale di partenza e apertura”. Oggi per il segretario della Lega, che la Tav la chiede ad alta voce, “è una bellissima giornata“. E non solo perché oggi compie 46 anni. E poiché si va verso un rinvio dei bandi, esulta anche il suo omologo a 5 Stelle: “La situazione si sta risolvendo positivamente”, ha scritto Luigi Di Maio su Facebook.

Elezioni anticipate? “Non ci penso neanche“, ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno a margine del suo arrivo al pranzo organizzato dagli Amici della Lirica per il suo compleanno. “L’Italia ha bisogno di un governo che faccia ancora riforme e assicuri lavoro. Quindi sulla Tav – ribadisce il vicepremier – non ci sarà nessuna crisi di Governo” anche perché è ancora possibile “fare e cambiare nell’opera molte cose: può essere anche rivista in toto“.

“Io farò di tutto perché, coinvolgendo la Francia e l’Europa, questa opera si faccia – ha spiegato ancora il vicepremier – Mi rifaccio al contratto di governo che prevede una revisione dell’opera. Non sta scritto da nessuna parte la cancellazione” della Tav. “Si può rivedere il progetto, risparmiare sui costi – ha detto quindi il segretario della Lega intervistato da SkyTg24 – Dal nostro punto di vista è importante che si dia un segnale di partenza e apertura”.

D’altra parte, tuttavia, “non puoi fare una mezza tav – argomenta quindi il leader del Carroccio – O sotto la montagna scavi o non scavi. Non puoi scavare un po’ si o un po’ no. L’ipotesi della cosiddetta ‘mini-Tav‘, che rivede alcune grandi mega strutture pensate in passato che oggi sono fuori dal tempo, quindi una riduzione, revisione e rimodulazione dell’opera sicuramente è doverosa, e anche una ridiscussione dei finanziamenti”. “Io penso che oggi sia una bellissima giornata”, ha risposto infine a chi gli chiedeva se crede che alla fine la Torino-Lione si farà. Ma se con il M5s non si raggiungerà un accordo “sono disponibile a tutto: se non c’è accordo del governo, si può pronunciare il Parlamento, si possono pronunciare gli italiani con un referendum consultivo. L’accordo si può trovare in Parlamento o nel Paese”.

La lettera di Palazzo Chigi è arrivata alla Telt, il che era ciò che la Lega voleva. Fonti dello stesso Palazzo Chigi, tuttavia, annunciano che si va verso un rinvio dei bandi, che “non partiranno lunedì“. Il che era ciò che il M5s voleva: “Sulla Tav la situazione si sta risolvendo positivamente – afferma il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook – Quindi ora parliamo di altro e andiamo avanti”.

Sul social network esulta anche Laura Castelli: “Abbiamo ottenuto il rinvio dei bandi per il Tav che partiranno tra 6 mesi solo se Italia e Francia raggiungeranno un accordo serio – scrive il sottosegretario all’Economia – Tutto questo senza nessun costo per lo Stato e senza toccare i soldi degli italiani. Questo governo prosegue forte del rispetto del suo contratto fondatore per realizzare le cose che servono all’Italia”.

Critico il Partito Democratico:”Sulla Tav un pasticcio indecente e un danno immenso alla credibilità dell’Italia – scrive su Twitter il segretario Nicola Zingaretti – Così si distrugge la fiducia. Il governo si tiene insieme solo per un patto per la gestione del potere. Spero provino vergogna. È tempo di cambiare”.

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