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Nadia Toffa: “Ho ricevuto minacce di morte. Il cancro? Quando mi dissero della prima recidiva mi costruii un’altra identità”

"Quando seppi che il cancro era tornato costruii un’altra Nadia - ha svelato la Toffa -. Dovevo fare chemio e radio e non volevo essere vista, non tanto perché i paparazzi mi avrebbero ferita, quanto perché volevo proteggere la mia sensibilità di fronte a una cosa tanto dura"

di F. Q.

“Lo sa che cosa feci quando mi dissero che il cancro era tornato, alla prima recidiva? Andai a comprare un appartamento”. Con l’entusiasmo e la forza che la contraddistinguono, Nadia Toffa si è raccontata in una lunga intervista al Corriere della Sera, dove ha parlato a cuore aperto della malattia contro cui sta lottando da oltre un anno, da quando dopo un malore ha scoperto di avere un tumore. “Io adesso ho riavuto i miei capelli e sono tornata a vivere un po’ di normalità, ma presto avrò un nuovo controllo e poi un altro ancora. Puoi solo sperare di guarire. Certo, puoi ripeterti, per farti forza, che ‘è lui che deve avere paura di me’, ma la verità è che per anni e anni sarai sempre con l’ansia di ricascarci di nuovo“, ha raccontato.

“Quando seppi che il cancro era tornato costruii un’altra Nadia – ha svelato la Toffa -. Dovevo fare chemio e radio e non volevo essere vista, non tanto perché i paparazzi mi avrebbero ferita, quanto perché volevo proteggere la mia sensibilità di fronte a una cosa tanto dura. Così comprai una parrucca, un impermeabile, un maglione e mi trasformai in Silvana: lei andava a fare le cure, poi, a casa, si toglieva il travestimento e tornava Nadia. Finalmente ho potuto dirle addio: ho buttato tutto nella spazzatura e Silvana non c’è più, ciao ciao”.

La difficoltà più grande? “Il male fisico. Ma anche l’impotenza di fronte a certe cose che non puoi governare: se il tuo organismo non è perfettamente sano certe cure non le puoi fare – ha spiegato Nadia -. E così ti ritrovi a consultare i maggiori specialisti perché non ci sono abbastanza globuli giusti. E anche un raffreddore diventa uno spauracchio che non sai governare“. “Ho re-imparato. Quando mi sono sentita male per la prima volta, mi sono tornate in mente le preghierine che recitavo da piccola. Se mi hanno fatto bene? Sono state come un abbraccio. E ne avevo tanto bisogno”.

Ma la “iena”, che è abituata a condividere tutto con i suoi fan, ha svelato anche di aver ricevuto delle minacce sui social: “Dica pure ‘minacce di morte’! Ma perché avrei dovuto rinunciare a essere me stessa nei momenti difficili? Perché mettere a tacere questo mio essere così estroversa, piena di voglia di vivere, di voglia di farcela e di voglia di condividere quello che mi accade? Solo per un falso pudore? Non ci sto. Rivendico il diritto di parlare apertamente della nostra malattia, che non è esibizionismo né un credersi invincibili, anzi: è un diritto a sentirsi umani. Anche fragili, ma forti nel reagire”.

L’amore? “Nella mia vita c’è una sorta di compagno, o, meglio, una persona che mi sta accanto con affetto e che mi sopporta. Bene, lo sa che cosa facciamo quando ci vediamo, ogni tanto? Intrecciamo le mani e insceniamo un girotondo saltellante. Come bambini impazziti”.

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