Televisione

Adrian, crollano gli ascolti: 15% di share per la prima parte, 13,3% nella seconda. Celentano “c’è e non c’è”: che farà Mediaset per le prossime 7 puntate?

Il Clan ha scelto di proseguire sulla propria strada, non dando peso alle critiche e agli ascolti modesti. Operazione che si conferma per molti aspetti indecifrabile, non provocatoria, non divertente, nemmeno sorprendente. Adrian c'è e non c'è, il pubblico invece non c'è più

di Giuseppe Candela

Crollano gli ascolti di Adrian, il secondo appuntamento dello show evento di Adriano Celentano è stato visto da soli 3.965.000 telespettatori e il 15% di share nella prima parte e da 2.883.000 e il 13,3% nella seconda. Hanno abbandonato Canale 5 due milioni di spettatori e circa il 6% di share, lo si poteva immaginare guardando la curva degli ascolti al debutto. La serata è stata vinta dal film tv in onda su Rai1 “Liberi di scegliere” che ha ottenuto oltre 4 milioni e quasi il 18%.

“Padre, ho lasciato illudere Canale5 che avrei partecipato fisicamente allo spettacolo, ma io non potevo, perché dovevo seguire Adrian, che è la mia anima. Io gli ho detto che potevo esserci o non esserci, che poi è quello che sta succedendo adesso”, la voce di Celentano è risuonata per qualche secondo durante la seconda puntata. Una confessione solo voce con il prete interpretato da Nino Frassica: “Hai peccato di taciturnità modesta. Io non posso assolverti perché sono un prete Rai. Ci vuole un prete Mediaset”, ha risposto il comico siciliano.

“Dove lo trovo, adesso, un prete Mediaset. Una confessione a reti unificate? Più unificate di così: fanno gli stessi programmi. Quello che fa la Rai poi lo fa Mediaset, quello che fa Mediaset poi lo fa il doppio la Rai“, ha rincarato la dose il Molleggiato che è quindi stato assolto: “Hai ragione, ti assolvo. In nome del padre, del Silvio e del Santissimo ascolto”. Una gag metatelevisiva per un evento che ha riproposto lo stessa impostazione che tanto aveva deluso al debutto. Celentano entra in scena alle 22.13 e ci resta per circa quattro minuti ma, questa volta, senza proferire parola.

Accolto dagli applausi e dalle urla del pubblico del teatro Camploy di Verona, presenti sul palco Giovanni Storti e Natalino Balasso che ha scherzato sui suoi silenzi: “Prende un sacco di soldi di Siae perché questa pausa l’ha scritta lui”. I riferimenti politici e polemici sono stati affidati ai comici con accenni al razzismo, al tema migranti e al sovraffollamento delle carceri. L’apertura anche questa volta ha visto protagonisti Nino Frassica e Francesco Scali, due frati che stabiliscono chi imbarcare o respingere sull’arca.

Il Clan ha scelto di proseguire sulla propria strada, non dando peso alle critiche e agli ascolti modesti. Operazione che si conferma per molti aspetti indecifrabile, non provocatoria, non divertente, nemmeno sorprendente. Adrian c’è e non c’è, il pubblico invece non c’è più. All’appello mancano ancora sette puntate, cosa farà adesso Mediaset? 

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