Scendendo fra le cinquine, le 10 candidature per la miglior sceneggiatura ripropongono fra adattata & originale molti dei film sopra elencati ad eccezione dell’outsider (ma magnifico, praticamente invisibile in Italia) First Reformed scritto e diretto da Paul Schrader e di The Ballad of Buster Scruggs dei fratelli Coen. Il loro film – come del resto Roma di Cuaron – portano il marchio Netflix e se l’opera del grande cineasta messicano dovesse trionfare come miglior film sarebbe la prima volta per la colossale piattaforma del web.

Per quanto prevedibile alla vigilia, la notazione dell’elevata presenza di “black movies” fra i candidati ai prossimi Oscar resta un dato interessante: oltre al film di Spike Lee, anche il fantasy Marvel Black Panther spicca per il suo ottimo numero di candidature (molte anche nelle cinquine tecniche), così come “il mezzo black” idi Peter Farrelly (5) e ancora If Beale Street Could Talk del già premio Oscar per Moonlight (2017) Barry Jenkins con tre candidature. Fra i big manca le candidature pesanti il  dramma stellare di Damien Chazelle, First Man, nominato solo in quattro categorie “tecniche”: montaggio sonoro, mix audio, scenografia ed effetti visivi.

Ultimo dato non irrilevante è – infine – la presenza di film stranieri nella cinquina per la Miglior fotografia: il polacco Cold War, il messicano Roma (entrambi in b/n..), il tedesco Opera senza autore, il greco (anche se di produzione anglo-americana) The Favourite e – unico portabandiera a stelle&strice – A Star is Born. Che, di certo fotograficamente, non ce la farà. Ma questo lo si saprà solo nella notte del 24 febbraio quando la 91ma edizione degli Academy Award sarà finalmente celebrata.