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Caso Khashoggi, Netflix cede alle pressioni dell’Arabia Saudita e censura una puntata dello show satirico “Patriot Act”

In quell'episodio, Hasan Minhaj critica il regno saudita e il principe ereditario Mohammed Bin Salman riguardo al giornalista ucciso nel consolato saudita di Istanbul il 2 ottobre scorso

di F. Q.

Netflix censura su richiesta di Riad. Il colosso americano di streaming ha infatti deciso di rimuovere dalla sua versione destinata al pubblico dell’Arabia Saudita il secondo episodio dello show “Patriot Act” con Hasan Minhaj, in cui vengono formulate delle critiche al regno saudita e al principe ereditario Mohammed Bin Salman riguardo alla vicenda del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, ucciso nel consolato saudita ad Istanbul il 2 ottobre scorso.

Come confermato dalla stessa piattaforma online al Financial Times, la decisione è arrivata a seguito di una denuncia da parte della Commissione per le comunicazioni e l’informatica di Riad, dove si affermava la violazione della legge contro la cybercriminalità saudita. Una scelta che ha scatenato molte polemiche, finendo per essere definita “abbastanza oltraggiosa” dall’editrice di Khashoggi al Washington Post, Karen Attiah.

Netflix si è difesa affermando che la piattaforma difende “fortemente la libertà artistica e abbiamo rimosso questo episodio solo in Arabia Saudita – si legge in una nota -, dopo aver ricevuto una richiesta legale valida e per rispettare la legge locale“. Durante la puntata Minhaj critica anche il coinvolgimento di Riad nella guerra in corso in Yemen, dove guida la coalizione militare araba contro i miliziani sciiti Houthi. L’episodio, tuttavia, è comunque visibile in Arabia Saudita su YouTube.

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