Decreto sicurezza? Qualcuno mi ha detto che sono sulla scia di Salvini. Veramente è il contrario: è Salvini che sta sulla scia di De Luca“. Sono le parole del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante il suo appuntamento settimanale su Lira Tv. “Sono 25 anni che manteniamo una linea di rigore e di attenzione sul problema sicurezza” – continua – “La nostra impostazione ha e deve avere due facce: accoglienza, inclusione, educazione, integrazione e offerta di opportunità, ma anche mano ferma verso chi ti toglie la serenità di vita. O le due cose camminano insieme oppure la gente perde la testa e non si vive più. E’ un concetto abbastanza semplice, ma difficile da far entrare in alcune teste, in modo particolare della sinistra italiana“. E aggiunge: “Dobbiamo guardare al provvedimento del ministro dell’Interno in maniera fredda e laica e vedere cosa c’è di utile e se c’è qualcosa di non efficace. Credo sia da prevedere una misura punitiva per chi viene in Italia, anche se ha cittadinanza italiana, e si comporta male. Non credo che sia uno scandalo, anzi, per essere chiari, credo che sia giusto. Penso anche che sia pericoloso concentrare in un unico posto tutti gli extracomunitari, ma non condivido quanto fatto in passato di disperdere su mille comuni”.
De Luca sottolinea: “Io voglio contenere il fenomeno. Non capisco perché non si faccia presso l’Onu o anche come Nato un’azione per aprire campi di accoglienza in Libia, visto che l’80% viene da lì, per imporre come Onu che si realizzino campi di accoglienza dignitosi gestiti dall’Onu stessa. Le Nazioni Unite gestiscono missioni e interventi militari, in tutte la parti del mondo. Qui, dove abbiamo un dramma umanitario, le Nazioni Unite non dicono una parola. E non va bene“.

Il politico dem si esprime poi sui festeggiamenti del M5s dopo l’approvazione dell’aggiornamento della nota del Def: “Bisognerebbe ricordare a qualche componente del governo che Palazzo Chigi è una sede istituzionale, non di partito. Bisognerebbe avere un po’ di rispetto e farle in piazza queste manifestazioni, non sui balconi di Palazzo Chigi. Ma questi, oggi come oggi, sono dettagli. La manovra? Non credo sia uno scandalo o un sacrilegio portare il deficit al 2,4%. Il problema è capire cosa fare di queste risorse che si liberano aggravando la situazione del bilancio, ma potendo produrre risultati significativi”. E aggiunge: “Ho molti dubbi che si utilizzeranno queste risorse liberate per avere investimenti. Se ci fossero investimenti, sarei d’accordo ad avere il deficit al 2,4%, ma io credo che aumenterà la spesa pubblica corrente. Per quanto letto, condivido la decisione di aumentare le pensioni al minimo, di portare le aliquote al 15% per professionisti e partita Iva. Ma ci sono poi punti critici su cui riflettere. Ho dubbi sulla Fornero: modificare il sistema pensionistico e’ aggravare in modo permanente il bilancio pubblico.
E chiosa: “Ci sono due cose non chiare. La prima, il programma per le opere pubbliche, che nell’interlocuzione con Ue si è sempre detta disponibile a maggiore disponibilità purché il finanziamento in deficit sia orientato a investimenti e non alla spesa pubblica corrente. Io non so dove siano gli investimenti. Quelli per le periferie, quasi 2 miliardi, sono stati cancellati dal governo. Secondo, c’e’ incertezza per l’alta velocità e la Tap in Puglia”.

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