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Daniela Santanché, il caso della sua maxi pagoda in riva al mare al Twiga. Lei: “Permessi? Ci sono. Non è mica spiaggia qualsiasi”

A Marina di Pietrasanta la senatrice si rilassa in spiaggia con tanto di elettricità, wifi e televisione. Il consigliere democratico Neri presenta un'interrogazione: "È di 50 metri quadrati, non rispetta norme". Mentre sono in corso gli accertamenti della Capitaneria, la Pitonessa al Fatto.it replica: "È attacco personale, ha la tenda a 5 metri ed è abbronzato solo a sinistra perché guarda sempre dalla mia parte"

di Ilaria Lonigro

Al pari delle massaggiatrici abusive e dei venditori ambulanti, anche la senatrice Daniela Santanchè, o meglio, la maxi pagoda che la ospita in questi giorni, è oggetto delle attenzioni della Capitaneria di porto di Viareggio. In vacanza a Marina di Pietrasanta, nell’esclusivo stabilimento balneare Twiga Beach Club, di cui è azionista insieme all’imprenditore Flavio Briatore, la senatrice di Fratelli d’Italia infatti non si rilassa sotto un ombrellone, ma all’ombra di una pagoda di legno con tanto di elettricità, wifi e televisione, a pochi passi dalla riva.

Una struttura che, nello “skyline” versiliese fatto di semplici ombrelloni e gazebi, ha destato più di un sospetto nel capogruppo del Pd in consiglio comunale a Pietrasanta, Ettore Neri, che, proprio sulla pagoda, ha presentato un’interrogazione in consiglio comunale, rivolta per conoscenza pure al sindaco Alberto Giovannetti, candidato del centrodestra che lo ha sconfitto al ballottaggio, con il 52,4% dei voti, due mesi fa. Neri parla di “circa cinquanta metri quadrati” di struttura.

L’interrogazione del consigliere Pd pietrasantino
“Tale manufatto sembra possedere i requisiti di una civile abitazione, elettricità, wifi, impianto Tv e altro non bene identificato”, si legge nell’interrogazione. Secondo Neri, queste caratteristiche non rispettano le norme vigenti previste dal Piano di Utilizzazione degli Arenili, che, ricorda il consigliere, impone che la spiaggia debba essere “utilizzata per ospitare esclusivamente ombrelloni e tende”. In particolare, “la tipologia degli ombrelloni e delle tende dovrà essere, per forma e materiali impiegati, quella tradizionale tipica degli stabilimenti balneari della Versilia”. Se con questa si intendono le palafitte dei primi stabilimenti di metà Ottocento, allora la pagoda è tradizionale. Ettore Neri chiede quindi al consiglio comunale se la struttura ha i permessi per stare lì. La motivazione che lo muove, però, è prima di tutto politica. “Si rischia di dare l’impressione che ci siano soggetti ai quali tutto è consentito (…) Una nuova aristocrazia spocchiosa e arrogante si sta formando nel nostro Paese?” chiede infatti il consigliere nel documento.

La Capitaneria di porto sta facendo accertamenti
A muoversi per i primi accertamenti è stata, sia domenica che lunedì, la Capitaneria di porto di Viareggio, impegnata come ogni anno, su tutti i fronti, contro l’abusivismo da spiaggia. “Stiamo acquisendo la documentazione. Domani (martedì, ndr) avremo un incontro con l’ufficio del Demanio del Comune di Pietrasanta, è una faccenda che riguarda anche loro e che al momento è  sotto osservazione. Se una pagoda simile è fattibile? Se ha le autorizzazioni, tutto è fattibile, ma deve essere autorizzato dall’ufficio Demanio del Comune”, fanno sapere, al telefono con ilfattoquotidiano.it, dalla Capitaneria.

Santanchè: “Siamo al Twiga, mica una spiaggia qualsiasi”
Non si fa attendere la risposta dell’inquilina, Daniela Santanchè, che proprio dalla pagoda in questione, in questi giorni, posta foto sul suo canale Instagram a ogni ora del giorno, compresa quella che la ritrae intenta a lanciare in aria una lanterna cinese accesa. “Io sono un’azionista del Twiga. Secondo lei abbiamo messo questa struttura senza chiedere le autorizzazioni? Abbiamo chiesto tutto ciò che dovevamo, infatti non sono assolutamente preoccupata per i controlli che faranno, sono preoccupata per il fatto che ci sono sempre più cretini che si occupano di politica, mentre invece dovremmo pensare a Genova o a come risolvere la sicurezza dei cittadini italiani”, dichiara la senatriceilfattoquotidiano.it.

Se nutre dei dubbi sulle misure – cinquanta metri quadrati – ipotizzate da Neri, sull’elettricità è sicura: c’è eccome. “Non credo che sia cinquanta metri quadrati, non saprei. L’elettricità? Certo che c’è, per ricaricare il cellulare, e pure il wifi: siamo al Twiga, mica a una spiaggia qualsiasi”. Infine, la Pitonessa tira una stilettata al consigliere comunale di sinistra che ha sollevato il polverone. “Questo è un attacco personale da parte di un consigliere che ha la tenda a cinque metri da me, nello stabilimento accanto, ed è abbronzato solo a sinistra perché guarda sempre dalla mia parte, forse per debolezza del sesso maschile, non so”.

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