Un neo consigliere comunale immortalato mentre si trovava al funerale del presunto boss della ‘ndrangheta. Fotografie che fanno il giro del web e diventano oggetto di discussione della prima riunione del consiglio comunale appena eletto. Succede a Bordighera, in provincia di Imperia, comune che il Consiglio dei ministri aveva sciolto nel 2011 per infiltrazioni mafiose. E che due anni dopo ha visto annullato il decreto di scioglimento da parte del Consiglio di Stato che aveva ribaltato la decisione del Tar. Adesso, però, la presenza della ‘ndrangheta nella zona torna a sollevare polemiche in direzione del palazzo municipale a pochi giorni dalle elezioni comunali vinte il 10 giugno dal sindaco Vittorio Ingenito con la lista civica Bordighera vince.

Tutto è legato ad alcuni scatti pubblicati online dal blogger antimafia Christian Abbondanza dell’associazione Casa della Legalità: fotografie scattate nel gennaio del 2017 al funerale di Giuseppe “Peppino” Marcianò, considerato dagli investigatori il boss della ‘ndrangheta a Ventimiglia. Condannato a quindici anni e quattro mesi per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito del processo legato all’operazione “La Svolta“, Marcianò è morto il 27 gennaio del 2017 a 83 anni. Al suo funerale viene fotografato anche Walter Sorriento, vigile urbano a Ventimiglia, eletto alle ultime amministrative al consiglio comunale di Bordighera nella lista del sindaco Ingenito. Che ci faceva Sorriento al funerale di quello che è considerato un boss della ‘ndrangheta? Se lo chiedono i consiglieri dell’opposizione che hanno presentato tre interpellanze, esposte martedì alla prima riunione del consiglio comunale.

“Quale è la posizione politica del sindaco e le sue considerazioni politiche in merito all’opportunità di presenziare a un funerale di persona nota alle forze dell’ordine e alla magistratura? Quale è la valutazione politica e quali provvedimenti prevede di prendere in merito alla presenza del consigliere di Bordighera Vince al funerale del signor Marcianò Giuseppe?”, ha chiesto per esempio Giacomo Pallanca, ex primo cittadino di Bordighera e ora consigliere comunale. “Se è sua prerogativa non intervenire in vicende che riguardano la sfera dei suoi consiglieri, è suo dovere riconoscere che i cittadini devono potere avere fiducia negli amministratori della città”, ricorda al primo cittadino Mara Lorenzi, della lista Civicamente Bordighera.

Il sindaco, infatti, aveva già replicato nei giorni scorsi sulle colonne del Secolo XIX. “Abbiamo posto la legalità come priorità del nostro mandato consegnando alla prefettura di Imperia il casellario giudiziale di ogni singolo candidato che è risultato nullo, unitamente alla sottoscrizione del codice etico di autoregolamentazione predisposto dalla commissione nazionale antimafia – aveva detto Ingenito – In merito al post della “Casa della Legalità” ritengo al momento, di non intervenire in vicende che riguardano la sfera personale“. Un passaggio contestato dal gruppo locale del Pd che ha scritto al primo cittadino. “Derubricare il tutto a vicende personali – dicono i dem – o al richiamare l’assenza di precedenti penali in capo al signor Sorriento, significa non cogliere il senso della vicenda che è tutta di opportunità politica. Caro signor neo eletto sindaco, la questione da porsi è se quel fatto, oggi richiamato e ben documentato la lascia indifferente o no. Politicamente sta tutta qui la differenza.”

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