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Luca Parnasi, arrestato: il grande elemosiniere - 2/16

La normativa sulla privacy contenuta dalla legge sul finanziamento alla politica, sommata alla possibilità data a fondazioni e onlus di non rendere noti i propri finanziatori, consente infatti di omettere i nomi dei sostenitori che non hanno rilasciato il consenso alla pubblicazione dei dati personali. Un vulnus pericoloso, che viene implicitamente sottolineato dall'indagine del procuratore aggiunto Paolo Ielo. Ecco tutte le elargizioni dell'imprenditore capitolino legittime e meno
Luca Parnasi, arrestato: il grande elemosiniere
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Luca Parnasi, arrestato: il grande elemosiniere

È l’imprenditore al centro dell’inchiesta. Rampollo di una famiglia di costruttori, la sua ascesa comincia all’inizio del decennio con la realizzazione del centro commerciale EuRoma 2 all’Eur e un piccolo impero che puntava a fare concorrenza all’egemonia del gruppo Caltagirone nella capitale. Ha dialogato molto con l’ex amministrazione provinciale guidata da Nicola Zingaretti per la quale aveva realizzato la nuova sede della Provincia di Roma (mai utilizzata). Tra le sue opere l’edificio Bnl a Tiburtina e le torri dell’Eur. Poi il salto con il progetto per il nuovo stadio della Roma a Tor Di Valle e la creazione di una società di scopo, la Eurnova. In mezzo i rapporti con politici di destra, centro, sinistra, del Movimento 5 stelle. Un legame con la politica profondo e costante, dimostrato anche dai brogliacci tratti dall’informativa che i carabinieri hanno consegnato nelle mani del pm Paolo Ielo. Rapporti fatti di favori e finanziamenti sia leciti che illeciti. Alla vigilia delle elezioni politiche e alle contestuali regionali, per esempio il costruttore si prepara a dare un contributo a diversi esponenti politici. E alla segretaria detta una vera e propria lista.

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