DEADPOOL 2 di David Leitch. Con Ryan Reynolds, Josh Brolin, Morena Baccarin. Usa 2018. Durata 119’ Voto 2/5 (DT)
L’immortale antisupereroe Wade Wilson/Deadpool torna in scena giusto per capire che si prova a veder morire l’amata Vanessa, fare “riabilitazione” a casa degli X-Men, difendere un ragazzino mutante dal guerriero Cable proveniente da un altro pianeta, infine mettere insieme un gruppo di strampalati supereroi – la X-Force tra cui è presente perfino un umano (che si spappola in mille pezzi) – proprio per contrastare Cable che però diventerà loro alleato. Continua ricostruzione/decostruzione di una “non storia” di vendetta, metacinema a go-go con il protagonista che intrattiene un dialogo umoristico direttamente con il pubblico, parla di incassi del film, storpia nomi di celebrità di Hollywood, sfotte film famosi, evoca Dolly Parton che subito sentiamo in colonna sonora. Tanto il primo Deadpool sorprese per politicamente scorretto (si parlò perfino di supereroe gay), quanto nel capitolo secondo manca un vero e proprio collante narrativo e di senso che non sia la “philia” degli appassionati del fumetto originario. Curioso che alla regia sia stato chiamato l’ex stuntman Leitch (molto stimolante la nervatura action nel suo Atomic Blonde) quando qui l’azione è tutta schiacciata dalla pesante comicità del testo. Non mancano comunque le oramai celebri sequenze d’azione in slow motion che ironizzano sul classico “bullet-time”. Reynolds è anche sceneggiatore e produttore del film.