ABRACADABRA di Pablo Berger. Con Maribel Verdú, Antonio de la Torre, José Mota. Spagna 2017. Durata: 94’ Voto 3/5 (DT)

Carlos, operaio scorbutico e insolente, preferisce scancherare davanti alla tv mentre guarda un match di calco (e tifa contro il “nano” Messi), invece che osservare la ancora affascinante moglie Maribel vestita di tutto punto per partecipare con la figlia ad un matrimonio. Raggiunto comunque il ricevimento Carlos prova a sfottere l’ipnotizzatore sgangherato Pepe, che intrattiene gli invitati e fa la corte a sua moglie, finendo però per farsi “possedere” dallo spirito di Tito che diversi anni prima nella stessa sala uccise realmente parecchie persone. Per sbrogliare la matassa meglio affidarsi all’esperto di magia, dottor Fumetti, forse il più assurdo personaggio di tutti. Falsa commedia in un contesto onirico, beffardo e sulfureo, dove gli echi di Shining innervano con vigore e serietà il ricordo cinefilo/orrorifico, e una attenta e controllata regia cura il tono sarcastico sull’oggi e sull’incontro/scontro moglie-marito. Ne esce un filmetto niente male, con qualche sbavatura nella tenuta generale, ma gioiosamente vivo e divertente. La Verdù (Y tu mama tambien, Belle epoque) sulla soglia dei 50, è di una bellezza inaudita, tanto da rendere il prologo con marito distratto dal calcio invece che dalla sue grazie davvero irreale. Revival anni ’80 nei brani musicali.