Nei prossimi anni avremo sempre più liceali e sempre meno tecnici ed operai. E’ questa la fotografia che esce dai numeri diffusi dal ministero dell’Istruzione in merito alle scelte degli studenti. A iscrizioni il dato è chiaro: il 55,3% dei ragazzi che a settembre andrà in prima nella scuola secondaria di secondo grado ha optato per un indirizzo liceale. I tecnici si fermano al 30,7% con una leggera crescita rispetto al 30,3% di un anno fa, mentre i professionali proseguono il calo e passano dal 15,1% al 14%. A nulla sono valsi gli appelli, l’ultimo lanciato nei giorni scorsi dal presidente della Confindustria di Cuneo Mauro Gola che ha scritto una lettera alle famiglie ricordando loro che “la cosa più giusta da fare è capire quali sono le figure che le nostre aziende hanno intenzione di assumere nei prossimi anni e intraprendere un percorso di studi che sbocchi in quel tipo di professionalità. Un atteggiamento che potrete definire squisitamente razionale, ma che sicuramente denota responsabilità, sia nei confronti dei nostri figli, che del benessere sociale e del nostro territorio”.

I numeri vanno in un’altra direzione. A scegliere i licei sono soprattutto gli studenti del Centro e del Sud: anche quest’anno il Lazio si conferma la regione con la maggiore percentuale di iscritti ai Licei, con il 68,1%. Seguono Abruzzo (60,8%), Campania (59,8%), Umbria (59,5%), Sicilia (59%).

Il Veneto si conferma la regione con meno ragazzi che scelgono gli indirizzi liceali (46%) e la prima nella scelta dei tecnici (39,2%). In quest’ultimo indirizzo seguono Friuli Venezia Giulia (37,7%) ed Emilia Romagna (36,2%).

Altro dato interessante: il liceo è più gettonato tra le studentesse, che costituiscono il 60,8% delle nuove iscrizioni, con picchi del 91,8% nell’indirizzo coreutico e dell’89,5% alle scienze umane. Da notare che le ragazze preferiscono più i professionali (44%) che i tecnici (31%).

Ma quali sono i licei scelti dai nostri giovani? In cima alla classifica si piazza lo scientifico, scelto dal 25,6% degli studenti. Al secondo posto c’è l’indirizzo linguistico con il 9,3% degli iscritti e subito dietro quello delle scienze umane che raccoglie l’8,2% delle opzioni. Il classico, con il 6,7%, registra un lieve aumento (lo scorso anno erano il 6,6%). Maglia nera ai licei musicali ed europeo che continuano a non attrarre i ragazzi: i primi registrano lo 0,9% delle scelte e i secondi uno 0,5%. Nel campo dei tecnici è il settore tecnologico, con i suoi indirizzi, ad attrarre maggiormente, con il 19,3% delle scelte.

Non risulta ancora facile per tutti nemmeno l’iscrizione online. I genitori non sono tutti tecnologici e il 28% è dovuto ricorrere all’aiuto della scuola per compilare la domanda in Rete. Le mamme e i papà più smanettoni sono in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia, mentre in Sicilia, Sardegna e Campania più della metà dei genitori ha dovuto bussare alle porte delle segreterie. Nonostante questo il ministero fa sapere che “il servizio è comunque sempre più apprezzato: l’89,52% degli utenti ritiene efficiente il funzionamento e il 91,73% ritiene le iscrizioni online vantaggiose in termini di risparmio di tempo”.

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