Il centrodestra avrebbe di gran lunga la maggioranza relativa del Parlamento, ma per quella assoluta – per il momento – servirebbe un miracolo. Alla Camera infatti Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia raccoglierebbero 270 seggi e così ne mancherebbero 46 per poter dare la fiducia a un governo. Al Senato i tre partiti potrebbero contare su 135 parlamentari, 23 in meno di quanti ne servono per dare il via a un esecutivo. A dirlo è un sondaggio Ixè per Radio1 Rai illustrato dal presidente dell’istituto al Gr1 e a Radio Anch’io. “Abbiamo elaborato i dati sulle intenzioni di voto disaggregate sui nuovi collegi e il risultato è che, con le coalizioni bloccate in questo modo, manca una maggioranza stabile” certifica Weber.

Resta da capire se possa essere possibile una coalizione di larghe intese, alla quale però ad oggi parteciperebbero Pd, Forza Italia, Ap e pochi altri. “Finora – aggiunge Weber al fattoquotidiano.it – ci siamo limitati a lavorare solo sulle coalizioni a partire dal proporzionale. Si può procedere solo per inferenze: considerando il valore percentuale odierno sia di Forza Italia che del Pd e proiettandolo sui seggi complessivi (immagino che nelle contrattazioni fra i partiti maggiori, più o meno varrà una dimensione proporzionale) non c’è comunque maggioranza”. Secondo Weber ad oggi le forze moderate unite in una “Grosse Koalition” sarebbe al massimo intorno a quota 275 alla Camera, quindi una quarantina di seggi in meno. “Personalmente la ritengo una prospettiva poco credibile – dice ancora il presidente di Ixè – Gli elettori di Fi naturalmente la reggerebbero, quelli del Pd no. Ma non ci sarà bisogno di arrivare a tanto, la campagna è lunga…”.

Secondo i dati di Ixè il centrodestra raccoglie oggi il 35,5 per cento dei voti, con 270 seggi alla Camera e 135 al Senato. Subito dietro c’è il Movimento Cinque Stelle, che una coalizione non ce l’ha e si prende i seggi tutti da solo, confermandosi così il partito più votato: il M5s per Ixè ha il 29,4 per cento e si prenderebbe 165 deputati alla Camera e 85 al Senato. Il centrosinistra arriva al massimo al 28,6 per cento con la conquista di 162 seggi a Montecitorio e 81 a Palazzo Madama. Nota a margine: per centrosinistra si intende l’unione di Pd, Ap e Campo Progressista. C’è infine la Sinistra che si unirà in una lista unica domenica prossima: Ixè la valuta al 6,5 per cento dei consensi che darebbe diritto a 25 deputati e 8 senatori. In questo caso – a differenza delle due coalizioni e del M5s – tutti i parlamentari sarebbero eletti dai listini proporzionali e nessuno dai collegi del Rosatellum.

La ripartizione territoriale dei collegi uninominali elaborata da Ixè conferma le tendenze degli ultimi mesi e – si potrebbe dire – delle ultime tornate elettorali amministrative. Al Nord non c’è gara: il centrodestra trionfa conquistando 30 seggi su 40 al Senato e 66 su 84 alla Camera. Al Sud non è proprio un trionfo ma comunque una vittoria larga perché la coalizione delle destre vincerebbe in 130 collegi su 225 per la Camera e in 64  su 109 per il Senato. Il centrosinistra reggerebbe solo nelle cosiddette Regioni rosse, cioè Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche dove prenderebbe 13 seggi su 20 a Montecitorio e 28 su 40 a Palazzo Madama. Quanto ai Cinquestelle, si conferma la forza al Sud: di 27 collegi conquistati dai grillini al Senato, 13 sarebbero al Meridione (dove in questo quadro è inserito il Lazio); di 51 parlamentari che siederanno alla Camera, 28 arriverebbero dal Lazio in giù.

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