Pur avendo sempre votato per partiti che avevano l’antifascismo nei loro principi di base, non ho mai considerato utili leggi che sanzionassero le manifestazioni esplicite di fascismo. Le trovo inutili e talvolta controproducenti, in grado di enfatizzare, di gonfiare figure e fenomeni che forse sarebbe meglio lasciare nella loro insignificanza. Persino la legge che considera il negazionismo un reato mi lascia qualche perplessità.

Ho sempre pensato che certe manifestazioni di ignoranza possano essere combattute più che a livello giuridico a livello culturale, con le armi della conoscenza e dell’ironia, per essere chiari, prendendole per il culo. Prendiamo per esempio la faccenda della spiaggia di Chioggia. C’è un lido dove il gestore pretende dai frequentatori educazione e pulizia. E su questo siamo tutti d’accordo anche perché educazione e pulizia non sono affatto valori fascisti, anzi sono molto diffusi in paesi di sicura democrazia. Ma poi accade che il cliente mentre si sta godendo la spiaggia pulita, l’atmosfera tranquilla, il rumore del mare viene scosso da un altoparlante con cui il gestore gli propina il suo comizio. A me in spiaggia dà fastidio anche solo la musica di Laura Pausini o Eros Ramazzotti, figuriamoci il comizio di Gianni Scarpa. Vi pare che ci possa essere qualcosa di più ridicolo di questa spiaggia? Credo che basterebbe raccontare la sua storia per darle il suo esatto significato, una mattana.

Invece si comincia a parlare di fascismo e antifascismo e inevitabilmente parte il festival della scemenza. C’è Mattia Feltri che su La Stampa crea il suo pastone in cui partendo dal fascismo chioggiotto se la prende con gli italiani che sono rimasti in silenzio di fronte alla tremenda ingiustizia che ha assegnato ai palestinesi il sito ebraico delle tombe dei profeti. Omertosi e collusi con quei fascistoni dell’Unesco. Poi ci sono i 5stelle che si mettono su una strada assai pericolosa, che richiede grandi finezze di pensiero che forse non possiedono. Attaccano la proposta di legge Fiano come una legge liberticida, che colpisce le opinioni che in un paese democratico sono libere per definizione. Ma se io sostengo – tanto per fare un esempio non casuale – che le donne sono esseri inferiori, devono restare in casa e quando escono devono essere debitamente velate, anche questa è un’opinione che può circolare liberamente?

Alla fine arriva l’Oscar della scemenza e non può vincerlo che l’onorevole Brunetta, il qual propone provocatoriamente di inserire nella legge accanto al reato di apologia di fascismo anche quello di apologia del comunismo. Ho provato a prenderlo sul serio, per quel che si può con Brunetta e a immaginare questo reato. Dunque se uno indossa o, peggio ancora, vende magliette con l’effige del Che, noto comunista, quanti anni prende? E se uno, come il sottoscritto, si dichiara accanito ammiratore non solo della Corazzata Potemkin ma anche di Ottobre, manifesto di celebrazione della rivoluzione sovietica, cosa gli succede? Infine, sempre pescando tra i ricordi della mia passione per le opere dell’arte degenerata, se uno resta incantato ed emozionato di fronte a una mostra che espone progetti e modelli del monumento alla Terza Internazionale che il regime sovietico nel 1920 commissionò al costruttivista Tatlin per celebrare la sua gloria (quella del regime, non dell’artista), Brunetta che fa? Denuncia il sovversivo ammiratore o anche il curatore della mostra?

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