La disaffezione degli italiani per la politica non si vede solo nelle urne, con l’astensionismo in forte crescita (fatta eccezione per il referendum sulla riforma costituzionale). Ma colpisce i partiti anche sul fronte economico. E, stando ai dati appena pubblicati sul sito del Dipartimento delle Finanze, sta aumentando. Nel 2016 infatti solo il 2,38% dei contribuenti, pari a 971mila italiani, ha messo una crocetta nella propria dichiarazione dei redditi 2015 per destinare il 2 per mille della propria Irpef a un partito. La percentuale è diminuita rispetto al già risicato 2,72% del 2015, quando le firme erano state 1,1 milioni.

Il risultato è che alle 21 formazioni che hanno fatto richiesta di essere ammesse alle liste (non il Movimento 5 Stelle, che come è noto non partecipa nemmeno alla spartizione dei finanziamenti pubblici) sono stati girati 11,7 milioni di euro contro i 12,3 milioni raccolti, in linea teorica, l’anno precedente. Quando però era previsto un tetto massimo di fondi ripartibili pari a 9,6 milioni di euro. I partiti hanno quindi visto calare di oltre 2 milioni i proventi raccolti dai cittadini attraverso il nuovo sistema di finanziamento che dal 2014 ha progressivamente sostituito quello basato sui rimborsi elettorali, azzerati a partire da quest’anno.

Il Pd si conferma al primo posto, con 491.570 firme pari al 50,5% del totale, ma ne perde oltre 100mila rispetto all’anno prima. Il partito dell’ex premier Matteo Renzi mette così a segno 6,4 milioni di introiti. Con le dichiarazioni 2015 aveva invece totalizzato il 53,9% delle preferenze dei contribuenti che avevano scelto di devolvere il 2 per mille, raccogliendo 6,8 milioni teorici e 5,3 effettivi.

Segue la Lega nord con 129.401 firme, il 13,31% contribuenti, che hanno fruttato al Carroccio 1,4 milioni di euro contro gli 1,1 del 2015. Sul terzo gradino del podio sale Sinistra ecologia e libertà con 838.155 euro versati dal 7,43% dei contribuenti (72.235). L’anno prima aveva ricevuto 881mila euro. Al quarto posto si piazza Fratelli d’Italia, con 569.865 euro devoluti da 51mila contribuenti: per numero di firme il partito della Meloni scalza Forza Italia (solo 46.695 scelte), ma la formazione di Silvio Berlusconi raccoglie più soldi, 615.761 euro, evidentemente perché chi le ha devoluto il suo 2 per mille ha redditi più alti e quindi paga una Irpef maggiore.

Al sesto posto si conferma Rifondazione comunista che incassa 459.970 euro, con le firme di 46.399 cittadini. Seguono il Nuovo Centrodestra con 259.629 euro, Sudtiroler Volkspartei con 234.510 euro, Federazione dei Verdi con 167.865 euro e Centro democratico con 160.916 euro. Chiudono la classifica i Popolari per l’Italia con 24.514 euro e 1.733 firme.

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