“Purtroppo ci troviamo in una situazione gravissima, ci sono centinaia di alunni con disabilità che – al momento – non possono andare a scuola perché non è garantito loro il servizio di trasporto, non ci sono gli insegnanti di sostegno e gli educatori necessari per seguirli nelle varie attività scolastiche”. La denuncia arriva dal presidente di Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità) Milano, Marco Rasconi, che spiega a Ilfattoquotidiano.it come “le associazioni denuncino da marzo di quest’anno il grave problema della mancanza di fondi adeguati per assicurare il diritto allo studio a tutti gli oltre 5mila studenti con disabilità residenti in Lombardia. La Città metropolitana – continua il numero uno dell’organizzazione che sostiene gli alunni disabili sia fisici che psichici – dovrebbe essere lo strumento designato per dare certezze alle famiglie, garantire operatività e, invece, esattamente come l’anno scorso, ci ritroviamo nella stessa incredibile condizione di disagi molto gravi sulla pelle di migliaia di ragazzi incolpevoli”.

Lettera al sindaco della Città metropolitana di Milano – La novità, racconta a Ilfattoquotidiano.it, è che “stiamo preparando una lettera da inviare nelle prossime ore al sindaco della Città metropolitana di Milano, Giuseppe Sala, per sollecitare una risposta rapida ed efficace, uscendo da un clima di incertezza e spaesamento francamente inaccettabile, per i ragazzi e le loro famiglie. Ci auguriamo che, oltre alle parole di rassicurazione, arrivino fatti concreti e vengano inserite le risorse per i trasporti, il materiale didattico di base (necessario in particolare per i ciechi e gli ipovedenti), gli insegnanti di sostegno e gli educatori”. Tutte le organizzazioni territoriali continuano a dare massima disponibilità per arrivare al più presto a risolvere il problema che anche l’anno scorso aveva riguardato soprattutto il capoluogo lombardo, con oltre 2.300 studenti disabili iscritti solo agli istituti scolastici di Milano e hinterland.

Rischio disparità di trattamento a livello territoriale – Per l’area metropolitana determinanti saranno le decisioni delle diverse amministrazioni comunali, organizzate nei Piani di zona, che grazie al recente finanziamento statale “hanno visto saldati i debiti per l’erogazione di questi servizi per il periodo gennaio-giugno 2016” precisano le associazioni. Senza però avere garanzie circa la copertura dei costi per i prossimi mesi. “Il rischio di confusione è alto” hanno detto Alberto Fontana, presidente nazionale Ledha, e Nicola Stilla, presidente Fand (Federazione associazioni nazionali delle persone con disabilità). “A seconda delle scelte dei diversi Comuni, il servizio potrà essere erogato o meno, creando così ulteriori disparità a livello territoriale. E anche con gradi di soddisfazione del fabbisogno differenziati in base alle diverse scelte politiche e amministrative”. Le famiglie, salvo i pochi casi in cui le Amministrazioni hanno comunicato pubblicamente la decisione di dare avvio agli interventi, “sono state lasciate dalle Istituzioni in una situazione di totale disorientamento”.

Continua la campagna: “Vogliamo andare a scuola!” – In questo contesto Ledha-Fand rilanciano il loro appello, che si è concretizzato nella campagna Vogliamo andare a scuola!, richiamando al “senso del dovere” tutte le istituzioni, affinché finisca “l’increscioso rimpallo di responsabilità cui abbiamo assistito soprattutto negli ultimi due anni”. Le associazioni sollecitano anche le famiglie a segnalare ogni situazione problematica: sicuramente nel caso di assenza o ritardi nell’attivazione dei servizi ma anche in caso di riduzioni degli interventi rispetto al fabbisogno.

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