Caro Ivan Scalfarotto, a fine 2001 creò “Adottiamo la Costituzione”, un’associazione in difesa della Carta. Al governo c’era Berlusconi e lei preoccupato tuonava: “La Costituzione non si tocca. E non la si tocca certo a colpi di maggioranza. Non si sentiva alcun bisogno di fare un contratto con gli italiani perché c’è già la Costituzione che è il contratto tra gli italiani”. Forse quel contratto lo considerava a tempo determinato, perché poi è diventato sottosegretario alle Riforme del governo Renzi e, con Italicum e riforma del Senato, quel “patrimonio intangibile di tutti i cittadini” l’ha toccato eccome, nelle fondamenta e a colpi di maggioranza.

All’epoca aderì alla sua iniziativa anche il grande costituzionalista Onida, che dell’Italicum ha detto: “Renzi viola le regole del gioco. Democrazia a rischio”. E pure un’altra indiscussa autorità come Zagrebelsky – tra l’altro presidente onorario di quella “Libertà e Giustizia” che le diede i natali politici nel 2005 – oggi mette in guardia da una riforma “promossa dal governo, imposta dal governo e votata dalla maggioranza di governo”: “Segna il passaggio dalla democrazia al potere dell’oligarchia”. Diventando sottosegretario la sua “adozione” della Costituzione ha fatto la fine della stepchild adoption: stralciata?

Inversione a U anche sulle preferenze. Nel 2007 nel blog scriveva: “In una democrazia i parlamentari sono eletti dal popolo e non nominati da una dozzina di persone. Per cui: se non ci sono le preferenze ci sono le primarie. O prima o dopo l’elettore deve dire la sua”. Nel 2012 era altrettanto netto, ma per dire l’opposto: “Non mi piacciono le preferenze”. E infatti oggi ci becchiamo un Parlamento di nominati.

E come bastonava nel 2010: “Da quando i leghisti sono al governo le autonomie locali hanno perso strumenti e mezzi, la pressione fiscale è aumentata, hanno occupato la Rai, gli aeroporti e lottizzato tutto il lottizzabile né più né meno che come avrebbe fatto la Dc di Gava e Gaspari, oggi annunciano anche l’assalto alle banche con buona pace del mercato, della concorrenza, della trasparenza e dei conflitti d’interesse”. Incredibile: basta sostituire “leghisti” con “renziani” e funziona tutto lo stesso. E se Saviano chiede le dimissioni della Boschi è “sciacallaggio”, giusto?

Mannaggia quante giravolte le ha fatto fare Renzi. Nel 2012 usciva il suo libro Ma questa è la mia gente, con interviste a Finocchiaro, Bindi, D’Alema. Oggi come la mettiamo con Verdini? Eccola scrivere il post: “Con altra gente”. E che gente! Occhio alla labirintite…

Su una cosa però – lo ammetto – è finora stato coerente: il fastidio (eufemismo) per i 5Stelle. Per lei sono come “Ammazza la vecchia” per Roger Rabbit o il rosso per il toro: non resiste. E dà giù. A maggior ragione se in ballo ci sono le unioni civili, da sempre la sua (onorevole) battaglia: “Ci ho provato, ma è tutta colpa dei grillini”, ha detto l’altro giorno a La Stampa. Tutta colpa dei grillini, se hanno detto no a canguri che il presidente Grasso ha giudicato inammissibili? Colpa dei grillini, voler votare la legge secondo regole democratiche e costituzionali? Colpa loro, se siete al governo con Alfano?

Su questo, caro Scalfarotto, credo non cambierà idea. C’è sempre una prima volta.

Un cordiale saluto.

Articolo Precedente

Puglia, M5s contro il Reddito di dignità di Emiliano. Sociologo: “Combatte povertà? Solo se si controlla come viene speso”

next
Articolo Successivo

Mattarella, il Quirinale si fa social. Il presidente si fa il selfie con l’ad di Instagram e apre account ufficiale

next