La vicenda del comune di Quarto si sta dimostrando per il Movimento 5 Stelle un vero e proprio punto di non ritorno. In questi anni i grillini hanno incarnato il ruolo di duri e puri. Hanno etichettato ogni partito, ogni esponente e ogni simpatizzante come ladro, corrotto ed idiota. Hanno generalizzato e accusato tutti a prescindere. Facile per chi non aveva sino a qualche mese fa alcun ruolo di responsabilità amministrativa.
Su Mafia Capitale hanno prima accusato il sindaco Marino, poi tutto il Pd e poi il governo Renzi che non poteva non sapere e quindi doveva dimettersi. Insomma, facile campagna elettorale sul populismo. Intendiamoci. Sulle varie responsabilità politiche di alcuni rappresentanti del Pd nessuno nega che ci siano e ancora forse ci saranno. E’ giusto che chi sbaglia paghi e venga punito.
L’errore è generalizzare. Perché l’ eventuali responsabilità penali sono personali. Questo è un concetto fondamentale del codice penale e sul quale non si può transigere. Nessuno può rispondere per i reati commessi da altri. Almeno che non ci sia un concorso nel reato ovviamente. Poi ci sono le responsabilità politiche e morali. Ed è per questo che il generalizzare sempre e comunque solo a fini elettorali poi a lungo andare è pericoloso.
Ed ecco che proprio in questo aspetto il Movimento 5 Stelle è caduto vertiginosamente. Come sta emergendo dalle ricostruzioni giornalistiche il direttorio del Movimento 5 Stelle era a conoscenza di alcuni fatti che stavano accadendo all’interno dell’amministrazione del comune di Quarto e soprattutto al sindaco e ai consiglieri grillini.
Qui emergono le gravi responsabilità politiche e di coerenza della dirigenza grillina. Dispiace doverlo dire ma è così. A nulla serve ora cercare di difendersi ricordando gli indagati del Pd e degli altri partiti. Su questi argomenti nessuno si nasconde e di certo la stampa se ne occupa da tempo. Ed è anche ovvio che in partiti grandi e storici come il Pd ora o Forza Italia prima il numero di persone indagate o arrestate è di certo maggiore a quello del Movimento 5 Stelle.
Ma è solo e semplicemente una questione di percentuale. Il discorso è un altro. Nessuno può garantire al 100% che all’interno dei propri partiti e/o movimento non si nascondano delinquenti. Il problema è la selezione della classe dirigente e le misure successive e chi e come vengono applicate. A oggi la situazione di Quarto è ancora molto grave.
Il sindaco e la sua amministrazione sono ancora in piedi. Nessuno dei consiglieri si è dimesso per far sciogliere il Consiglio comunale di Quarto. A Roma il Pd, nonostante le grandi difficoltà, ha dimostrato coerenza e ha posto fine all’amministrazione Marino. Nonostante non ci fossero responsabilità penali. Questo è il punto.
Coerenza vorrebbe che i componenti del Direttorio si dimettessero così come hanno sempre chiesto per gli altri esponenti di altri partiti. Questo è il punto di non ritorno per i grillini. Essere o non essere coerenti?
Questo è il problema.
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