La mia ex segretaria Roberta Ferraro? Quando sono stato licenziato da Mediaset, e dire che sono stato cacciato è poco, lei non mi ha fatto neanche una telefonata ed è sparita. Non è un’ingrata, è peggio”. Sono le parole di Emilio Fede, ospite de La Zanzara (Radio24), a proposito della sua ex collaboratrice storica, Roberta Rosa Ferrara, appena assoldata dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, come segretaria per un onorario di 140mila euro all’anno. “Roberta mi fu raccomandata da Craxi, appena arrivai a Mediaset” – rivela l’ex direttore del Tg4 – “Lui mi disse: ‘Emilio, fammi la cortesia. Il custode dello stabile dove abito mi aspetta a tutte le ore e mi chiede di aiutare questa sua figlia da sistemare’. E Roberta arrivò da me. Quando sono stato cacciato da Mediaset, addirittura respingeva la mia posta e non me la mandava a casa. Niente. Mi ha cancellato. In quell mezz’ora in cui mi hanno cacciato da Mediaset non mi ha neppure passato le telefonate che ricevevo”. E rincara: “L’azienda era in combutta con lei? No, per quanto torti possa avere Mediaset, non sarebbe mai stata in combutta con una persona come Roberta Ferraro, per carità. Pensate che le ho pure regalato un chihuahua per farla contenta. Le ho voluto molto bene e detiene tutti i miei segretucci, dalla posta privata alla mia chiavetta con 1200 contatti”. Poi continua: “Non credo che potrebbe ricattarmi, Io l’ho portata quasi ai massimi livelli. Ma davvero prende 140mila euro da Toti? A me invece non è stato dato un tubo di niente. Però sono contento perché il mio ex avvocato, Nadia Alecci, è stato condannato a restituirmi dei soldi, 300mila euro, e a pagare le spese legali”. Fede canta quindi “Ridacce li sordi”, poi “Bandiera rossa” e “Fischia il vento”, canzone che vorrebbe essere intonata ai suoi funerali. Riguardo ai suoi guai giudiziari, il giornalista prende di mira don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus: “Perché non vado in carcere? Io ci andrei. Meglio il carcere che don Pazzi, cioè don Mazzi. Insomma, meglio cazzi che don Mazzi. Mica vado da lui a essere mortificato. Del carcere non ho paura, perché io sono un garantista, magari lì trovo dei detenuti che mi aiutano e con cui posso simpatizzare. Ma poi alla mia età che mazzo di don Mazzi faccio?”. Scudisciata anche Gianluigi Nuzzi: “A Domenica Live (Canale5) ha detto a Paolo Brosio: ‘Quando tu avevi direttore Emilio Fede, io avevo come direttore Indro Montanelli’. Così ho mandato a Nuzzi un sms: ‘Pazienza, hai avuto un direttore come Montanelli. Uno sfregio in più, uno sfregio in meno… non ti cambia niente’. Nuzzi ha fatto uno scoop mondiale con Vatileaks? Ma che me ne frega, sticazzi. Io sono un grande giornalista e Nuzzi non lo è. Sapete perché mi ha tirato in ballo? Perché io sono buono, uno perbene. Il mio prossimo libro sarà “Ruffiani dalla A alla Z”, lo sto già scrivendo”. Nel finale, l’ex direttore del Tg4 commenta la fine presunta della relazione tra il Cavaliere e Francesca Pascale: “Conosco molto bene Berlusconi: non può essere affatto ingabbiato. Silvio è un uccello libero. Io sono stato molto amico della Pascale, l’ho protetta molto, le ho voluto bene, poi lei è sparita. Di lei non so più niente. Perché tutti spariscono con me? Perché adesso non hanno più bisogno di me

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