Nelle ultime ore non sono arrivate le scuse di nessuno. Ho l’amarezza di dover leggere le interviste al senatore D’Anna che, mentre in Aula denunciavamo il gesto di Barani, nella concitazione generale ha mimato ripetutamente il gesto. Sembra di essere tornati all’età della pietra, non si sono mai visti simili livelli al Senato”. Sono le parole pronunciate dalla senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Lezzi, a proposito degli insulti a sfondo sessista nella seduta di venerdì scorso sulle riforme istituzionali, proprio mentre in queste ore è in corso la riunione del Consiglio di presidenza che dovrebbe fare il punto sul caso di Lucio Barani, il parlamentare di Ala accusato di aver fatto gesti osceni. Sul ‘banco degli imputati’, oltre a Barani, anche il senatore verdiniano Vincenzo D’Anna. Ospite di Ecg Regione, su Radio Cusano Campus, la senatrice pentastellata commenta: “Molte colleghe e molti esponenti uomini di altri gruppi, anche del Pd, hanno espresso solidarietà e preso le distanze da quel gesto: Valeria Fedeli è intervenuta subito e anche Roberto Calderoli che si è espresso pubblicamente. Quello che abbiamo chiesto nei confronti di Barani e di D’Anna” – continua – “è una sanzione esemplare che può essere anche rimandata dopo le votazioni sulle riforme. Non vogliamo strumentalizzare la cosa e vogliamo superarla quanto prima, riprendere il lavoro. E speriamo che tutto si chiuda nel modo più onorevole possibile”. E aggiunge: “Non è vero quanto afferma il senatore Pd Stefano Esposito e cioè che questi episodi siano all’ordine del giorno. C’è sicuramente un dibattito politico molto acceso ed estenuante per molti aspetti, ma mai finora si era sentito in Aula un insulto sessista. La tristezza è constatare che ora il gruppo verdiniano Ala sente di avere un potere maggiore e quindi lo esercita in questo modo. Ora i verdiniani si sentono i padroni del mondo. Del resto queste riforme poggiano sul loro consenso, altrimenti col cambio di rotta di Forza Italia sicuramente i numeri non ci sarebbero”. Poi una critica severa sull’atteggiamento e sull’operato del presidente del Senato: “Grasso non è affatto imparziale e super partes. Non lo è nelle decisioni che prende, tanto che si rivolge sempre al senatore Zanda, capogruppo Pd, per ricevere istruzioni su come muoversi quando invece lui dovrebbe governare l’Aula da solo e imparzialmente e decidere secondo il regolamento. Il regolamento ormai non esiste più, c’è solo una prassi che può essere iniziata da quel momento in poi. I miei colleghi del M5S addirittura sono stati espulsi per 3 giorni per non aver indossato la giacca in Aula

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