“Siamo in Ungheria? Dov’è la città?” chiede un diciassettenne afghano dopo aver attraversato a piedi il confine. L’Ungheria ha chiuso le frontiere con la Serbia, ma qualcuno riesce ancora a passare, ma viene subito arrestato dalla polizia. Nella notte di ieri le forze dell’ordine hanno fatto un raid in un campo autogestito a meno di un chilometro della frontiera, arrestando tutti i rifugiati in transito che stavano dormendo lì. Ma i fermi avvengono ovunque e senza alcuna logica. “Mi ha preso la polizia e ho perso mi moglie, incinta di sei mesi” Kassem è siriano, ma per tre anni, prima di scappare, ha lavorato in Libano per l’Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ndr)” di Cosimo Caridi
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