Renzi dice ha i numeri per le riforme? Deve avere problemi con l’aritmetica. Anche un bambino di prima elementare capirebbe che i numeri per approvare la riforma del Senato non ci sono“. Sono le parole del vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, ospite di 24 Mattino, su Radio 24. “”Questa pseudo-trattativa con la minoranza interna del Pd deriva proprio dal fatto che Renzi i numeri non ce li ha” – continua – “In Commissione i numeri si sanno già: al momento Renzi è sotto di 3-4 commissari, può darsi che in Aula vada in modo diverso. Ma nelle ultime votazioni i provvedimenti passano con poco più di 140 voti, quindi un malessere nella maggioranza c’è”. Calderoli spiega poi la sua proposta, che prevede un Senato con 21 membri eletti dai consigli regionali e 74 dai cittadini, oltre ai senatori a vita: “Io in realtà propongo un intervento di microchirurgia, che consiste nel sopprimere alcune parole dell’art.2 ma lasciando intatto il testo base. Renzi ieri ha detto che non si tocca l’art.2 e che decide il presidente Grasso? Certo, ma la scelta dei presidenti sono sulla base dei regolamenti e dei precedenti. E c’è un precedente abrogativo che risale a quando Giorgio Napolitano era presidente della Camera“. Il senatore del Carroccio poi critica fortemente la riforma del Senato, così come è stata prospettata: “Il Senato, così come è uscito dalla riforma alla Camera, non servirà assolutamente a niente, in questo senso dovrebbe essere abolito. I miei 510.293 emendamenti? Ci sono ancora assolutamente. Se ci sarà una soluzione politica, ovvero se si ridarà competenza al Senato e alle Regioni e si rivedrà il modello elettivo del Senato, io immediatamente li ritiro, lasciando 3 o 4. Renzi ha detto che una risata seppellirà questi emendamenti? Io rispondo che ride bene chi ride ultimo. Anzi, il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi“. E aggiunge: “Ho pronti altri 8 milioni di emendamenti per l’Aula. Se il governo su una riforma costituzionale vuole imporsi con la forza, alla forza si risponde con qualunque strumento a disposizione per inchiodare la amcchina. Si tratta di un ostruzionismo che ha la precondizione secondo cui, se si vuole ragionare, sparisce tutto e si ragiona”. Calderoli, infine, si pronuncia sulla situazione internazionale e sull’emergenza profughi: “Sarebbe il colmo mettere i confini all’interno dell’Europa e non averli all’esterno. Il problema sono i nostri confini esterni, non quelli interni. Se li lasciamo arrivare, è chiaro che si assiste, come effettivamente è, a una vera e propria invasione. Io sostengo sempre i respingimenti“- conclude – “come quando si fece quando era ministro degli Interni Maroni. Come si fa a respingere se i migranti arrivano dalla Libia? Si fa tornare indietro la nave, mi spiace. Come li hanno lasciati partire se li riprendono

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