“E’ inconcepibile, per due mesi non sappiamo cosa abbiamo respirato”. Spiega Giuseppe Patti coordinatore dei Verdi Siracusa. La Provincia aretusea, oggi Libero Consorzio, dispone di 11 centraline per monitorare la qualità dell’aria, dislocate nel capoluogo e in gran parte all’interno dei punti nevralgici del polo petrolchimico. Nel 2014, utilizzando fondi EU, ha speso 1 milione e 800 mila euro per aggiornare la rete e gli indicatori inquinanti all’interno delle cabine, ma il 15 luglio il contratto di manutenzione è scaduto lasciando parte della rete senza assistenza e temporaneamente spento. “Non c’è stata nessuna interruzione del servizio di monitoraggio – puntualizza Antonino Lutri commissario straordinario del Libero Consorzio Siracusa – si sono presentate delle criticità in alcune centraline che abbiamo risolto”. Per i prossimi 50 giorni il Libero Consorzio ha appaltato la manutenzione straordinaria al costo di 40 mila euro più Iva, mentre prevede che entro fine mese sarà bandita una gara d’appalto da 460 mila euro per affidare il servizio di manutenzione annuale. “Se vengono a mancare le centraline della Provincia noi non ci fidiamo di chi controlla la qualità dell’aria – conclude Patti – perché è un consorzio gestito da Confindustria e quindi dalle industrie stesse”

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