Finestre aperte d’inverno e chiuse d’estate, colpa di impianti di condizionamento non regolabili in base alla temperatura esterna e di infissi che non garantiscono un buon isolamento termico. Non solo. Totale assenza dei contenitori per la raccolta differenziata, imposta da una direttiva europea risalente al lontano 1975. Dove avviene tutto questo? Non in edifici qualunque, ma a Palazzo Madama, sede del Senato, e nelle altre strutture di sua pertinenza.

La denuncia arriva dal senatore del Movimento 5 Stelle (M5S), Gianni Girotto. Il quale, inoltre, rivela come in molti degli questi palazzi gli impianti di illuminazione risalgano a più di vent’anni fa. Tutto ciò, denuncia l’esponente grillino, avviene pure violando le prescrizioni di una norma europea, approvata nel 2012, secondo la quale dal gennaio 2014 ogni anno devono essere realizzati interventi di ristrutturazione in almeno il 3% delle superfici coperte utili totali degli edifici riscaldati e/o raffreddati di cui gli enti della pubblica amministrazione centrale sono proprietari e fruitori finali. “Per la gestione del patrimonio edilizio pubblico è un cambiamento enorme – dice Girotto a ilfattoquotidiano.it – che va accompagnato con risorse e obiettivi, azioni di risparmio energetico e di efficienza del patrimonio edilizio, cambiamenti nei sistemi di gestione dell’energia. Attraverso questa chiave è possibile riqualificare gli edifici in cui viviamo e lavoriamo, per renderli meno energivori e più salubri”.

Uno spreco di risorse dai costi milionari, attacca Girotto. “Faccio presente che oggi l’illuminazione artificiale è responsabile per il 19% del consumo elettrico totale e che la modernizzazione di un impianto obsoleto riduce generalmente il consumo energetico e i costi d’esercizio fino al 30% – dice il senatore 5 Stelle –. Inoltre, l’uso di sistemi intelligenti di gestione dell’illuminazione con sensori di presenza e dimming in funzione della luce diurna permette di ottenere risparmi ancora maggiori, anche fino al 70%”. A fronte dello scenario fin qui descritto, Girotto si domanda il motivo per il quale l’amministrazione di Palazzo Madama non si rivolga ad una Energy saving company (Esco) per varare un progetto volto a riqualificare dal punto di vista energetico gli edifici nei quali lavorano i propri dipendenti, migliorando l’efficienza nei consumi.

L’obiezione potrebbe essere quella della carenza di fondi, però, ribatte Girotto, “gli interventi tecnici necessari ad ottenere i risparmi energetici, nel caso in cui vengano effettuati con il supporto di una Esco, non sono effettuati dal cliente, ma mediante investimenti sostenuti dalle stesse compagnie il cui profitto è legato al risparmio energetico effettivamente conseguito con la realizzazione del progetto”. Poi, come detto, c’è l’altro capitolo, quello che riguarda la raccolta differenziata. “Le lattine di plastica, la carta o qualsiasi altro oggetto da buttare finiscono nello stesso contenitore perché non ci sono i cestini per separarli: ciò avviene sia Palazzo Madama sia in tutti gli altri edifici che fanno capo al Senato. Un aspetto per certi versi ridicolo – conclude Girotto – visto che, mentre fuori dai palazzi si invitano i cittadini a separare i rifiuti, le istituzioni, che dovrebbero dare il buon esempio, sono le prime a razzolare male”.

Twitter: @GiorgioVelardi

 

 

LETTERA DEL SENATO

Quando si parla di risparmio energetico o di raccolta differenziata si possono sempre ipotizzare progressi e miglioramenti. Perciò possiamo assicurare che le osservazioni e le critiche del senatore Gianni Pietro Girotto – espresse nell’articolo – saranno tenute nella debita considerazione nella programmazione dei futuri interventi. Ricordando però che, in questi settori, molto dipende dal comportamento dei singoli. Ciò premesso, ci sia concesso riassumere alcune circostanze e decisioni recenti che vanno proprio nella direzione auspicata dal senatore Girotto.

Da  anni  il  Senato  stipula  contratti  per  la  fornitura  di  energia esclusivamente da fonti rinnovabili.  Il  90% delle  lampade installate nei palazzi sono a basso consumo, con un risparmio  di  circa  2  milioni  di  euro  l’anno rispetto all’utilizzo di vecchie  lampade  a  incandescenza  e  di  1 milione e mezzo rispetto alle lampade alogene. Nel  2013  è stato  realizzato  l’impianto  fotovoltaico  presso il Centro logistico  di  via  del  Trullo,  dove si  trovano i magazzini del Senato. L’impianto ha una potenza di 200 kW e consente l’azzeramento della bolletta elettrica della  struttura.  Il surplus dell’energia prodotta viene ceduta alla  rete  elettrica nazionale;  questo  consente  alla  Camera  Alta  di ammortizzare i costi di realizzazione dell’impianto in soli 5 anni.  Inoltre, il prossimo rinnovo delle infrastrutture informatiche (server e postazioni di lavoro) potrebbe comportare un ulteriore risparmio di circa 310 mila kW/l’anno. Ricordiamo ancora che il 18 giugno di quest’anno, 4 auto elettriche – scelte attraverso il sistema Consip – hanno preso il posto di altrettante “auto blu”. Il costo al chilometro è compreso tra 2,8 e 4,2 centesimi, con totale assenza di emissioni inquinanti.
Per quanto riguarda i sistemi di riscaldamento e condizionamento, i palazzi centrali del Senato sono serviti da un sistema unico centralizzato nel quale il controllo della temperatura è effettuato sia a livello centrale (temperatura esterna), sia a livello di stanze o gruppi di stanze. In alcune situazioni, ci sono sistemi molto recenti che permettono il controllo delle temperature in maniera estremamente accurata.  Gli infissi in generale offrono soddisfacenti prestazioni termiche in quanto quelli dei palazzi più antichi sono in legno (notoriamente un materiale ad elevata coibenza termica) e vetro camera. La loro sostituzione con infissi di recente tecnologia ne potrebbe migliorare di poco la prestazione energetica a fronte di un notevole costo che sarebbe ammortizzato solo dopo diversi lustri. Riguardo alle ESCo (Energy Saving Company), in passato sono stati fatti degli studi in collaborazione con il GSE s.p.a (Gestore dei Servizi Energetici) e si è visto che per la particolarità costruttiva dei palazzi del Senato, per i vincoli artistici ed archeologici cui soggiacciono e per la loro collocazione al centro di una città ad elevatissima concentrazione urbanistica, è alquanto difficile individuare progetti di risparmio energetico tali da poter rendere conveniente e di successo la collaborazione con una ESCo. Infine, sulla gestione dei rifiuti, il Senato collabora con AMA S.p.A., con la società incaricata della ristorazione e con quella che gestisce le pulizie interne, al fine di realizzare la raccolta differenziata, separando i rifiuti in organico, carta, vetro e plastica, e cercando di realizzare piccoli ma costanti progressi anche in questo settore.

Ufficio stampa del Senato

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