Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella arriva a FirenzeCorreva l’anno 1945 e l’allora presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, doveva recarsi negli Stati Uniti per riuscire ad ottenere un prestito atto a risollevare il nostro Paese dalle drammatiche condizioni in cui versava dopo la fine della seconda guerra mondiale. Certo erano altri tempi ma sono comunque tempi passati alla storia anche per l’onestà e la parsimonia di una classe politica che anteponeva l’interesse dei cittadini al proprio interesse.
Come ricordano Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella in quella che è stata la bibbia dell’indignazione e di una legittima antipolitica, De Gasperi fu costretto per l’occasione a farsi prestare il cappotto da un suo ministro, Attilio Piccioni, perché non ne possedeva uno decoroso e non voleva sfigurare in visita alla Casa Bianca.
In ‘La Casta’ fioccano gli esempi di politici d’altri tempi che dormivano in convento e non prendevano una lira dallo Stato pagando di tasca propria persino le telefonate e i francobolli come il primo presidente della Repubblica, Enrico De Nicola, che appena eletto arrivò a Montecitorio da Napoli con la sua auto, senza scorta e non volle mai abitare al Quirinale.
La polemica di queste ore riguarda proprio i viaggi e gli spostamenti dell’attuale presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dell’elicottero di Stato utilizzato dallo stesso per percorrere una distanza di 300 km, l’identico tragitto Firenze-Roma che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella giusto l’altro giorno ha percorso con un treno ad alta velocità e successivamente in tram. Sì, in tram, il mezzo pubblico per eccellenza che milioni di cittadini, compresa la sottoscritta, utilizzano tutti i santi giorni senza mai incontrare uno straccio di politico, nemmeno un assessore ai trasporti e alla mobilità, neanche l’ombra di un consigliere, neppure il fantasma di un ex igienista dentale. Il tram che invece prendevano i padri costituenti della nostra Repubblica grazie ad uno dei pochi privilegi che veniva loro concesso: la tessera gratuita.

Certo i tempi sono cambiati dirà qualcuno e il paragone stride, ce lo vedete Renzi in visita da Obama e Michelle con il paltò che gli ha prestato Orlando? Certo Palazzo Chigi si è affrettato a rispondere alle polemiche asserendo che esiste una legge che prevede che il presidente del consiglio debba servirsi dei mezzi a sua disposizione comprendenti anche aerei ed elicotteri di Stato ma siamo sicuri che si guadagni tempo a percorrere 300 km in elicottero a spese dei contribuenti piuttosto che con la Frecciarossa?

Sono ormai lontani i tempi in cui Luigi Einaudi ad una cena con i giornalisti chiedeva a qualcuno di dividere una pera perché per lui era troppo grossa ma se indietro non è possibile e non sarebbe nemmeno logico tornare anche ‘cambiareverso‘ rimane solo un’utopia.
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