Cumhuriyet è stato l’unico quotidiano turco a pubblicare un supplemento dedicato al settimanale satirico francese Charlie Hebdo. E la polizia, oltre a intensificare i controlli per la sicurezza dei suoi giornalisti, ha voluto assicurarsi che le copie del giornale non riportassero la riproduzione delle caricature di Maometto – ritratto sulla copertina del primo numero uscito mercoledì 14 gennaio, una settimana dopo la strage avvenuta nella redazione – ispezionando i camion con le copie stampate. Ma il controllo delle autorità si è spinto oltre: nel tardo pomeriggio un tribunale ha vietato tutte le pagine web che mostrano la copertina dell’edizione odierna del settimanale.

Intervistato da Efe Utku Cakirozeril, caporedattore di Cumhuriyet, quotidiano di sinistra e di opposizione al governo Erdogan, ha ricordato che in passato vari giornalisti sono stati vittima di attacchi terroristici ed era importante esprimere la propria solidarietà ai colleghi francesi dopo gli attentati della settimana passata.

La polizia turca, per “evitare possibili attentati”, nella notte ha adottato ampie misure di sicurezza dopo aver saputo che sul numero sarebbero state pubblicate le vignette: ha chiuso le strade di accesso allo stampatore e controllato le auto che si recavano nei pressi della redazione, protetta a sua volta da vari veicoli armati. Nonostante i controlli attorno alla sede di Istanbul, alcuni veicoli sono riusciti a passare e hanno protestato davanti alla sede del giornale.

Ma gli utenti su Twitter si sono spaccati sull’iniziativa. C’è chi ha mostrato solidarietà con l’hashtag #JeSuisCumhuriyet, e chi invece ha avviato una contro-campagna con #UlkemdeCharlieHebdoDagitilamaz (“Charlie Hebdo non può uscire nel mio Paese”), definendo la scelta “una provocazione”.

Tuttavia non mancano messaggi di minacce ai giornalisti della testata. “Cumhuriyet annuncia che pubblicherà Charlie Hebdo e la polizia fa irruzione nella sua sede. Come siamo liberi, vero?”, scrive sarcastico l’utente @RockMusicTurkey, che con 79mila follower è una ‘star’ di Twitter. Tra i contrari all’iniziativa, invece, l’opinionista filo-governativo Fatih Tezcan che sul suo account ha scritto: “Dobbiamo far circolare questo hashtag quanto più è possibile, tutto il mondo deve vederlo”.

La Repubblica tradita

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