Hanno fatto irruzione nella redazione del settimanale al grido di “Allah akbar”. Hanno radunato gli uomini in una stanza e hanno aperto il fuoco. Poi si sono allontanati dopo aver ucciso a sangue freddo un poliziotto, facendo perdere le proprie tracce e in tutta l’Ile-de-France, la regione di Parigi, è scattata la caccia all’uomo. Sono i tre momenti fondamentali dell’attacco messo in atto da tre uomini armati nella sede parigina di Charlie Hebdo, giornale satirico francese, noto per il suo stile ironico e provocatorio. E’ stato un massacro: 12 i morti: un addetto alla portineria, otto giornalisti, uno dei poliziotti assegnati alla protezione del direttore e un invitato alla riunione di redazione, che si trovavano all’interno, più un secondo poliziotto accorso appena dopo la sparatoria e colpito sul marciapiede di fronte all’edificio. Tra le vittime anche il direttore Stephane Charbonnier, che firma Charb le sue vignette, e i tre vignettisti Georges Wolinski, Cabu (Jean Cabut) e Tignous (Bernard Verlhac). Otto i feriti, ma nessuno di loro è in pericolo di vita. Ad aprire il fuoco con dei kalashnikov sono stati due uomini incappucciati e vestiti di nero.

said 240Gli attentatori – Secondo fonti della polizia, i sospetti sono due fratelli franco-algerini che sarebbero stati aiutati da una terza persona. Secondo un investigatore citato dall’Ap, sarebbero collegati alla rete terroristakouachi 240 yemenita. Si tratta di Saïd Kouachi (a sinistra) nato nel 1980 a Parigi, Chérif Kouachi (a destra), nato nel 1982 a Parigi e Hamyd Mourad, nato nel 1996.

Tutti e tre sono originari di Gennevilliers (Hauts-de-Seine) e sono stati “identificati e localizzati” a Reims, dove a sono entrate in azione le teste di cuoio (sotto le foto del blitz). Perquisizioni della polizia francese anche a Strasburgo, nell’est, e nella periferia di Parigi, a Pantin e Gennevilliers. Le notizie pubblicate da Libération confermano quanto pubblicato da Le Point, secondo cui i due fratelli sono tornati in Francia quest’estate dalla Siria

Il terzo è un giovane “senza fissa dimora”, membro dell’organizzazione Sdf, che tra il 2003 e il 2005 avrebbe spinto una decina di giovani francesi ad andare a combatterein Iraq. Chérif K., secondo Le Point, era già stato processato nel 2008, nell’ambito di un’operazione contro una filiera jihadista irachena basata nel 19° arrondissement di Parigi. Fu condannato a tre anni di carcere, da scontare a metà.

I due fratelli, Said e Cherif, sarebbero stati riconosciuti grazie alla carta d’identità ritrovata dalla polizia nella Citroen C3 abbandonata durante la fuga vicino alla porte de Pantin, a Parigi.  Il giovane complice, Amid, 18 anni, sarebbe stato alla guida delle diverse auto durante l’operazione.

Allerta del governo – Il governo ha deciso l’immediato aumento del livello di allerta attentati terroristici: polizia e gendarmi sono stati schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali. Si tratta di “un attentato terroristico: non c’è alcun dubbio”, ha detto il presidente francese Francois Hollande. Sale il livello di allerta anche a Roma. Secondo quanto si è appreso da fonti delle forze dell’ordine, sono stati potenziati i servizi di vigilanza agli obiettivi sensibili nella capitale e c’è una “particolare attenzione” verso le redazioni giornalistiche.

La strage – “E’ un vero massacro, ci sono dei morti!”: è il racconto fatto in una drammatica telefonata al sito di 20 Minutes da uno dei dipendenti del giornale Charlie Hebdo che si trovava nella sede. I due uomini armati sono fuggiti, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua auto. Posti di blocco sono organizzati in tutta Parigi. “Gli assalitori sapevano che alle 10 di mercoledì era in corso una riunione di redazione, per questo hanno attaccato”. Così un giornalista del giornale satirico, che, sentito da Le Monde, ha raccontato come si è svolto l’agguato. “Non ero presente in redazione, ma sono in contatto costante con i miei colleghi”, ha continuato l’uomo. In tutti gli altri giorni della settimana, ha spiegato, gli uomini armati non avrebbero trovato molte persone nell’edificio.

Il giornale e le critiche all’Islam – Nel 2006 il settimanale suscitò polemiche pubblicando una serie di caricature del profeta Maometto, diffuse inizialmente dal quotidiano danese Jyllands-Posten. La sede del settimanale fu distrutta da un incendio provocato dal lancio di una molotov il 2 novembre 2011. L’attentato, che non provocò vittime, avvenne nel giorno in cui era stata annunciata l’uscita di un numero speciale dedicato alla vittoria elettorale degli islamisti in Tunisia. “Maometto direttore responsabile di Charia Hebdo”, si leggeva su un comunicato stampa che annunciava il numero, con un gioco di parole sulla legge islamica.

Charlie Hebdo aveva riconquistato le pagine dei giornali internazionali nel 2012, quando aveva pubblicato nuove vignette satiriche sul profeta dell’Islam: sei i disegni incriminati, tra cui uno che raffigurava il Maometto nudo, steso sul letto, che ripete la battuta cult di Brigitte Bardot al regista che la inquadra nel film Il disprezzo: ”E il sedere? Ti piace il mio sedere?”. La pubblicazione era avvenuta nel pieno della bufera scatenata dal film sulla vita del profeta L’innocenza dei musulmani, prodotto semi-clandestinamente negli Usa, che aveva infiammato il Medio OrienteCharb era finito nella lista nera dei most wanted di Al Qaeda, per i “crimini commessi contro l’Islam” a causa della satira pungente del settimanale contro Maometto. La foto del direttore di Charlie Hebdo, accanto a quella di altri 9 “nemici dell’Islam“, era stata pubblicata in un vero e proprio “manifesto di morte” pubblicato nel marzo del 2013 su Inspire, il magazine gestito dall’Aqap. Oltre a loro si dovevano “uccidere Barack Obama e Francois Hollande, oppure Bill Clinton o Nicolas Sarkozy che sono bersagli più facili”.

L’ultimo tweet di Charlie Hebdo è stata una vignetta sul leader dello Stato Islamico, Abu Bakr al-Baghdadi. Nell’immagine si vede il califfo augurare buon anno e buona “salute” a tutti. Sul numero di questa settimana, il settimanale pubblica un articolo dedicato a Sottomissione, l’ultimo romanzo dello scrittore francese Michel Houellebecq. Nel libro, da oggi in vendita nelle librerie francesi (dal 15 gennaio in Italia) e già al centro di polemiche prima della sua uscita, Houellebecq immagina una Francia governata da un presidente musulmano secondo le leggi dell’Islam più conservatore. Lo scrittore francese descrive uno scenario politico nel quale, nel 2022, la destra e la sinistra si uniscono per sostenere al secondo turno delle elezioni presidenziali Mohammed Ben Abbes, candidato musulmano, contro la leader del Front National, Marine Le Pen. Obiettivo di Abbes è l’islamizzazione dell’intera Unione Europea, con l’adesione alla Ue della Turchia e di vari Paesi nordafricani.

 

 

CRONACA ORA PER ORA

Ore 1.12 – Nbc: “Due attentatori arrestati e uno ucciso”. Le Monde: “Notizie False”
Informazioni contraddittorie sulle operazioni in corso in Francia per catturare i terroristi di Charlie Hebdo. Secondo il sito online della tv americana NBC, che cita fonti dell’antiterrorismo statunitense, due terroristi sono stati arrestati e il più giovane ucciso. Da Reims, dove è in corso l’operazione del Raid, le teste di cuoio francesi, non arriva invece alcuna novità. Le immagini delle tv presenti sul posto riportano una situazione di calma, con i cecchini delle teste di cuoio pronti ad intervenire ma ancora un nulla di fatto. Alcuni poliziotti sono stati inquadrati mentre abbandonano il quartiere di Reims circondato.
Secondo il sito online di Le Monde, “non c’è alcuna notizia di arresti o di uccisioni” e le informazioni sui presunti arresti sono “false”: “le fonti della polizia contattate da Le Monde – si legge sul sito – affermano che per il momento non c’è stato alcun fermo”.

Ore 1.06 – L’unica donna uccisa è la psicologa Elsa Cayat
Psicologa e psicoterapeuta, e teneva una rubrica ogni due settimane sul magazine. Lo scrive il sito del quotidiano Liberation, che le dedica un profilo. La Cayat era anche autrice di diversi libri, incentrati in particolare sulle dinamiche di coppia.

Ore 00.06 – I 4 feriti gravi non sono in pericolo di vita
Lo riferisce la rete all news Bfm Tv. 

Ore 00.02 – Giornale danese ripubblica le vignette di Charlie Hebdo
Nell’edizione cartacea dell’8 gennaio di Berlingske, consultabile online già stasera, sono state inserite numerose vecchie prime pagine della rivista francese. Fra queste, ce n’è anche una in cui è disegnato il profeta Maometto e un’altra che parla della sharia. La direttrice Lisbeth Knudsen ha detto che la decisione di ripubblicare le vignette non è una protesta. “Le stamperemo come documentazione di che tipo di rivista sia quella che è stata colpita da questo terribile evento”, ha detto Knudsen all’agenzia di stampa Bnb.

Ore 23.17 – Sospetti localizzati a Reims: raid imminente
I sospetti responsabili dell’attacco al settimanale Charlie Hebdo sono stati localizzati a Reims, nella regione di Marne, e un raid delle unità antiterrorismo è imminente. Lo afferma il sito web del giornale Le Point. Le forze speciali si preparano ad agire nel quartiere di Croix-Rouge, dove è stato dispiegato anche un elicottero. I sospetti sono i due fratelli Said e Cherif Kouachi, di 32 e 34 anni, e Hamyd Mourad, di 18 anni che avrebbe fatto loro da autista. 

Ore 23.14 – Honorè è il quinto disegnatore tra le persone uccise
Philippe Honoré è il quinto disegnatore tra le 12 vittime dell’attacco al settimanale francese Charlie Hebdo. Lo ha dichiarato Patrick Pelloux, che lavora al giornale satirico, secondo quanto riporta Le Figaro. Il disegnatore è noto con il solo nome Honoré. Gli altri sono il direttore Charb, Cabu, Wolinski e Tignous. 

Ore 22.59 – Operato uno dei giornalisti feriti
 Il giornalista Philippe Lançon, collaboratore del settimanale Charlie Hebdo, ha subito un lungo intervento al volto a seguito dell’attacco di oggi, in cui è rimasto ferito alla testa. Lo fa sapere Le Figaro.

Ore 22.21 – Killer non arrestati, operazione in corso
L’operazione delle teste di cuoio francesi dei reparti Raid è ancora in corso a Reims, capoluogo della regione Champagne a nord di Parigi. Il sito di Libération, che aveva dato la notizia degli arresti, precisa ora che il ministero dell’Interno ha smentito e che i presunti killer – due fratelli di 34 e 32 anni, più un terzo uomo di 18 anni – sono stati “identificati e localizzati”.

Ore 21.01 – In Cdm norme contro i foreign fighter
Giro di vite contro il terrorismo al prossimo Consiglio dei ministri. A quanto si apprende da fonti del Viminale, verrà approvato un provvedimento che mira a colpire in particolare i foreign fighter. Alla misura lavorano da tempo i tecnici del ministero.

Ore 20.28 – Spagna alza il livello di allerta
Il governo spagnolo ha elevato l’allerta antiterrorista in Spagna, che passa dal livello 2 con alta intensità al 3 con intensità bassa. Lo ha annunciato in serata il ministro degli Interni, Jorge Fernandez Diaz, in una conferenza stampa. Il rafforzamento dei controlli sulle infrastrutture critiche è una misura “di carattere transitorio” e “non ci sono motivi per un allarme aggiuntivo”, ha spiegato Diaz.

Ore 20.03 – Hollande: “Disporremo forze ovunque ci sia una minaccia”
“Disporremo forze ovunque ci sia una minaccia”. Lo ha detto il presidente francese, François Hollande in un discorso alla nazione. “In un momento così difficile dobbiamo rimanere uniti. Le vittime dell’attacco sono oggi i nostri eroi – ha detto ancora il capo dell’Eliseo, proclamando per giovedì il lutto nazionale.

Ore 19.36 – Charlie Hebdo, sito a lutto con la scritta “Je suis Charlie”
Charlie Hebdo ha deciso di ricordare le 12 persone uccise nell’attacco, mettendo online una home page totalmente nera con la sola scritta in bianco “Je suis Charlie“, “Io sono Charlie”, lo slogan di sostegno al settimanale che da stamattina è il più discusso sui social network.

Ore 19.35 – Alfano: “Allerta elevatissima”
“Il livello di allerta è elevatissimo benché non ci siano tracce concrete di segnali specifici di organizzazioni di eventuali attentati in Italia”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano nel corso della registrazione della puntata di Porta a Porta.

Ore 19.34 – Papa: “Ferma condanna”
Papa Francesco esprime “la più ferma condanna” per “l’orribile attentato” che “ha funestato stamane la città di Parigi con un alto numero di vittime, seminando la morte, gettando nella costernazione l’intera società francese, turbando profondamente tutte le persone amanti della pace, ben oltre i confini della Francia”. Così padre Federico Lombardi.

Ore 19.29 – Financial Times shock: “Giornalisti stupidi”
I giornalisti e i vignettisti di Charlie Hebdo si sono comportati in modo “stupido“. E’ quanto si legge in un editoriale shock del Financial Times pubblicato oggi. Secondo il giornale della City, il magazine ha peccato di “stupidità editoriale” attaccando l’Islam. “Anche se il magazine si ferma poco prima degli insulti veri e propri, non è comunque il più convincente campione della libertà di espressione”, si legge ancora. “Con questo non si vogliono minimamente giustificare gli assassini, è solo per dire che sarebbe utile un po’ di buon senso nelle pubblicazioni che pretendono di sostenere la libertà quando invece provocano i musulmani”.

Ore 19.10 – Parigi, la polizia fa irruzione in due appartamenti
La polizia sulle tracce dei killer ha fatto irruzione in due appartamenti, probabilmente serviti da rifugio per i terroristi in fuga. Non sarebbe stato effettuato alcun fermo, secondo i media francesi.

Ore 19.05 – Obama: “Attacco codardo”
Un attacco “codardo e malvagio”, per cui negli Stati Uniti “noi tutto siamo al fianco del popolo francese”. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a proposito dell’attacco. Obama ha parlato dalla Casa Bianca, a fianco del segretario di Stato John Kerry e del vice presidente Joe Biden.

Ore 18.51 – Renzi: “Serve inziativa dell’Ue”
“Dovremo riprendere una iniziativa esplicita come Paese e come Unione europea” dopo l’attentato in Francia. Lo ha detto Matteo Renzi nel corso dell’assemblea Pd alla Camera, sottolineando che serve una “reazione”. “Siamo tutti francesi“, ha aggiunto il premier..

Ore 18.48 – Parigi, in 5.000 a place de la République
Sono al momento più di cinquemila i francesi che si sono riuniti a place de la République, a Parigi, per rendere omaggio alle vittime della strage di stamattina. Lo riferisce Le Figaro, citando fonti della polizia.

Ore 18.26 – Media francesi: “Nostri giornalisti per salvare Hebdo”
Radio France, Le Monde, France Télévisions hanno offerto i loro giornalisti per aiutare Charlie Hebdo a “continuare a vivere”. Lo scrive il quotidiano britannico Guardian citando il comunicato dei media francesi. Si moltiplicano sui social network le manifestazioni di solidarietà nei confronti del settimanale.

Ore 18.01 – Turchia, giornali islamici giustificano l’attentato
Due quotidiani islamici turchi vicini al governo del presidente Recep Tayyip Erdogan oggi avrevbbero “giustificato” il sanguinoso attacco terroristico contro Charlie Hebdo, secondo l’interpretazione di Hurriyet online. Yeni Akit ha definito la strage un “attacco contro la rivista che ha provocato i musulmani”. E alcuni lettori del quotidiano sulla pagina Facebook hanno elogiato gli assassini. Successivamente il giornale ha cambiato il titolo della notizia sul proprio sito in “Grande provocazione a Parigi”. Anche Turkiye ha titolato nell’edizione internet “Attacco contro la rivista che ha insultato il profeta”, suscitando una valanga di proteste sulle reti sociali e venendo accusato di voler “giustificare un attacco terroristico”. Turkiye ha quindi modificato a sua volta il titolo in “Attacco contro la rivista che ha pubblicato orrendi disegni sul nostro profeta”.

Ore 18.00 Le Pen: “E’ integralismo islamico”
“Bisogna dire basta all’ipocrisia e chiamare le cose con il loro nome: è una strage perpetrata dall’integralismo islamico”: lo afferma Marine Le Pen. La leader del Fronte condanna “l’odioso attentato” che ha colpito Charlie Hebdo ed esorta tutti i francesi a schierarsi per “la difesa della libertà di stampa”.

Ore 17.18 – Napolitano: “Gesto vile contro nostra civiltà”
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al presidente della Repubblica francese, François Hollande, il seguente messaggio: “Desidero esprimere la mia più ferma condanna nei confronti di un gesto vile ed esecrabile, che non colpisce semplicemente un giornale, ma uno dei pilastri sui quali si basa la nostra civiltà, la libertà di stampa”. 

Ore 17.16 – Houellebecq posto sotto protezione
Lo scrittore Michel Houellebecq è stato posto sotto protezione della polizia e i locali della casa editrice Flammarion, che hanno pubblicato il suo ultimo romanzo Sottomissione in cui lo scrittore immagina una Francia governata da un presidente musulmano secondo le leggi dell’Islam più conservatore, sono stati evacuati per motivi di sicurezza.

Ore 17.01 – Falso allarme a El Pais, giornalisti rientrati
Era un falso allarme il pacco sospetto recapitato oggi a El Pais, a causa del quale la polizia ha evacuato poco dopo le 15.00 l’edificio di via Miguel Yuste. Lo si apprende dall’account Twitter dello stesso quotidiano, dove i giornalisti sono rientrati al lavoro. Dopo il falso allarme scattato a El Pais, intorno alle 15.45 sono state evacuate anche le sedi di Libertad Digital, esRadio, 20 minutos e El Economista, per la presenza di pacchi sospetti, poi rivelatisi tutti falsi allarmi.

Ore 16.56 – Esperti: “Assalitori addestrati militarmente”
Il modo in cui hanno agito gli assalitori dimostra che hanno avuto un addestramento avanzato di tipo militare. Lo dichiarano ex ufficiali della polizia francesi, riporta Le Figaro. “Lo si vede chiaramente dal modo in cui tengono le armi, da come avanzano in modo calmo e freddo. Hanno di certo ricevuto una formazione di tipo militare”, afferma una fonte. Un altro ex poliziotto sottolinea “il loro sangue freddo: sono stati addestrati in Siria, Iraq o altrove, forse persino in Francia”.

Ore 16.21 – Testimone: “Cambiata auto dopo incidente”
I terroristi hanno cambiato auto dopo essere andati a sbattere contro un marciapiede in rue de Meaux. Lo ha raccontato ai media un testimone che si trovava in una panetteria nella stessa strada. Jeremy ha visto i terroristi andare a sbattere, quindi lasciare la macchina e “prendere una Clio di colore chiaro, parcheggiata lì dietro, al grido di “Allah è con noi”. “Erano incappucciati e avevano dei kalashnikov”, ha detto. A bordo della Clio i terroristi sono poi fuggiti verso porte de Pantin.

Ore 16.04 – Manifestazioni in tutta la Francia
Numerose manifestazioni e raduni di sostegno a Charlie Hebdo e in difesa della libertà d’espressione sono organizzati per oggi pomeriggio e stasera in Francia. A Parigi, il Sindacato nazionale dei giornalisti invita a ritrovarsi alle 18 sulla place de la Republique. Alla stessa ora, su iniziativa dello stesso sindacato, sono convocate manifestazioni a Lille, Lione, Bordeaux, Montpellier, Tolosa, Nimes e Rennes. Un raduno è in programma anche a Strasburgo, non lontano dal Parlamento europeo.

Ore 15.54 – Tra le vittime l’economista Bernard Maris
Tra le vittime c’è anche l’economista ed editorialista Bernard Maris. Collaboratore di diversi settimanali e della radio France Info, aveva una rubrica di economia sul settimanale satirico. Nel numero odierno di Charlie Hebdo è pubblicata una sua recensione, molto positiva, del libro di Michel Houellebecq Sottomissione, che immagina una Francia governata da un partito islamista.

Ore 15.41 – Madrid, evacuata la sede di El Pais
La sede del quotidiano spagnolo El Pais a Madrid è stata evacuata poco prima delle 15 per la presenza di un pacco sospetto. Lo riporta sul proprio sito web l’agenzia di stampa spagnola Europa Press, citando fonti di El Pais, secondo cui un uomo avrebbe portato stamattina il pacco, che la polizia sta ora analizzando.

Ore 15.35 Obama: “Attacco orribile”
Il presidente americano Barack Obama condanna “con forza l’orribile sparatoria negli uffici di Charlie Hebdo”, e afferma di aver dato direttive alla sua amministrazione affinché fornisca “ogni assistenza necessaria per contribuire a portare questi terroristi davanti alla giustizia”. Lo si legge in una nota della Casa Bianca.

Ore 15.07 – Polizia nelle banlieue
Il Raid, l’unità d’assalto della polizia francese, è stato dispiegato nel dipartimento di Seine-Saint-Denis, banlieue nord-orientale di Parigi, dove si concentrano le ricerche delle forze dell’ordine dopo l’attacco. Lo riferisce Le Figaro. Nel marzo 2012 le teste di cuoio del Raid furono protagoniste dell’assedio al terrorista di Tolosa, Mohammed Merah, poi ucciso.

Ore 15.02 – Merkel: “Atto abominevole”
“Questo atto abominevole non è soltanto un attacco alla vita dei cittadini francesi e alla loro sicurezza. È anche un attacco alla libertà di parola e di stampa, elementi fondamentali della nostra cultura libera e democratica. Non lo si può giustificare in nessuna maniera”. Così la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Ore 14.45  – Tremila poliziotti per la caccia ai fuggiaschi
Circa 3mila agenti di polizia sono stati mobilitati per dare la caccia ai terroristi – che sarebbero 3 – responsabili dell’attacco. Lo riferisce Le Monde. Gli assalitori hanno nel frattempo abbandonato nella zona di Pantin la Citroen nera a bordo della quale erano fuggiti.

Ore 14.34 – Usa: “Pronti ad aiutare la Francia”
Gli Stati Uniti sono determinati ad aiutare la Francia a portare i responsabili dell’attacco, ha affermato il portavoce della Casa Bianca. La Francia, ha detto il portavoce Josh Earnest alla Cnn, è una “coraggiosa alleata” degli Usa nella lotta all’estremismo islamico e “sappiamo che non sarà intimidita da questo atto terribile“.

Ore 14.32 – Alfano convoca Comitato antiterrorismo
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha convocato il Comitato di analisi strategica Antiterrorismo per oggi alle 16.30. Il Comitato, composto dagli esperti di antiterrorismo di forze dell’ordine e intelligence, esaminerà “con grande attenzione” la minaccia terroristica alla luce del gravissimo attacco avvenuto a Parigi.

Ore 14.15 Il direttore Charb “previde” l’attentato
Appare quanto mai amara oggi, e quasi profetica, la vignetta di Charb – il direttore di Charlie Hebdo ucciso nell’attacco – pubblicata nei giorni scorsi. “Ancora nessun attentato in Francia”, si legge sul disegno, mentre un talebano armato risponde: “Aspettate. Abbiamo tempo fino a fine gennaio per farci gli auguri”.

Ore 14.14 – Testimone: “Dicevano di essere di Al Qaeda”
“Parlavano perfettamente francese”, “hanno rivendicato di essere di Al Qaeda“. Questa la testimonianza della vignettista Coco, presente all’attacco al sito web de L’Humanité. Questo il suo racconto: “Ero andata a cercare mia figlia al kindergarten. Giungendo davanti alla porta del palazzo del giornale, due uomini incappucciati ed armati ci hanno brutalmente minacciato. volevano entrare, salire. Ho aperto la porta con il codice numerico. Hanno sparato su Wolinski, Cabu…. E’ durato 5 minuti…. Mi ero rifugiata sotto la scrivania… Parlavano perfettamente francese….hanno rivendicato di essere di Al Qaeda”.

Ore 14.01 – Consiglio culto musulmano: “Atto barbaro”
In una nota, il Consiglio del culto musulmano francese condanna l’attacco a Charlie Hebdo, un “atto barbaro” contro “la democrazia”.

Ore 13.49 – L’Isis aveva chiesto di attaccare la Francia
Lo Stato islamico aveva fatto appello ai “lupi solitari” transalpini a colpire la Francia, in risposta ai raid in Siria e Iraq, in un video pubblicato il 19 novembre. L’appello era diretto ai “musulmani francesi“, invitati anche a espatriare per unirsi all’Isis. Altre minacce alla Francia sono arrivate da Al Qaeda, per l’offensiva in Mali.

Ore 13.45 – Trovata abbandonata l’auto degli assalitori
L’auto con cui i responsabili dell’attacco sono fuggiti è stata ritrovata per strada nel 19° arrondissement di Parigi, estremità nordest della città. Lo riferisce il sito di Le Parisien. Secondo altri media online, gli uomini in fuga avrebbero assalito un altro automobilista in quell’area.

Ore 13.28 – Giornalisti in fuga sui tetti di Parigi
SAlcuni giornalisti e dipendenti del settimanale sono fuggiti sui tetti. Ma non hanno dimenticato i ‘ferri del mestiere’, così con la telecamera hanno ripreso la fuga. Le immagini rimbalzano già sul web. Le riporta il canale televisivo francese i-tele. I giornalisti mostrano volti tirati e pallidi mentre si accucciano dietro le grondaie che offrono loro riparo dal tiro degli assalitori.

Ore 13.27 – Renzi: “Violenza perderà sempre”
“Orrore e sgomento per la strage di Parigi, vicinanza totale a Francois Hollande e Anne Hidalgo in questo momento terribile”. Così il premier Matteo Renzi. “La violenza perderà sempre – afferma – contro la libertà e la democrazia”.

Ore 13.25 – Esultano i sostenitori dell’Is sui social 
Non c’è ancora una rivendicazione attendibile, ma sui social network tra i sostenitori dei jihadisti dello Stato islamico cominciano a spuntare hashtag dedicati alla vicenda e messaggi di esultanza. “Sono finiti per sempre i tempi in cui agli insulti all’Islam in Europa si rispondeva solo con manifestazioni di condanna da milioni di persone”, ha scritto un utente di Twitter che trasmette spesso messaggi a sostegno dell’Is. Un altro sostenitore dell’autoproclamato Califfato suggerisce ai “lupi solitari” di colpire “la testa del serpente in Danimarca”, con un riferimento al quotidiano danese Jyllands-Posten, che pubblicò per primo caricature blasfeme di Maometto a settembre del 2005.

Ore 13.08 – Gli assalitori: “Vendicheremo il Profeta” 
Armati di kalashnikov, gli assalitori urlavano “Vendicheremo il profeta”, hanno raccontato testimoni citati dai media francesi.  

Ore 12.54 – Hollande: “Attentato terroristico”
Si tratta di “un attentato terroristico: non c’è alcun dubbio”.Così il presidente francese Francois Hollande, parlando ai giornalisti davanti al luogo dell’attacco: “Diversi attentati sono stati sventati nelle scorse settimane”.

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