Dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al premio Oscar Paolo Sorrentino. Sfilata di ministri, politici di centrosinistra e centrodestra, imprenditori, giornalisti e personalità dello spettacolo e della cultura all’Auditorium Parco della Musica di Roma per la prima del film ‘Quando c’era Berlinguer’ diretto da Walter Veltroni. In tanti arrivano in auto blu, al punto che il piazzale davanti il teatro si trasforma in una rimessa di vetture blindate di Stato. “Ho in mente la sua concentrazione e anche la solitudine perché le decisioni importanti le ha sempre prese da solo”, dice l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani. “Ero parlamentare e avevo 30 anni. Lo incontrai nell’ascensore e mi chiese chi ero, poi mi salutò dicendomi ciao collega”. Così Gianfranco Fini ricorda il segretario del Pci. “Un uomo straordinario che ha capito per primo che la questione morale poteva cambiare l’Italia”, chiosa Oliviero Diliberto, già segretario dei Comunisti Italiani. Ma sull’attualità della questione morale teorizzata da Berlinguer difronte la richiesta di arresto per il parlametare Francantonio Genovese, autosospeso dal Pd, e la presenza di quattro indagati nel governo il ministro per i Rapporti con il Parlameno Maria Elena Boschi e Luigi Zanda (Pd) preferiscono non rispondere. “Il Pd ha conservato la sua voglia di cambiare e migliorare”, è il pensiero del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. “Nella sostanza c’è ancora molto anche se qualche volta è difficile accorgersene”, commenta l’ex presidente del Senato Franco Marini. “Abbiamo oggi l’erede politico del segretario del Pci – dice Fabrizio Barca -, ma ancora 18 anni”  di Annalisa Ausilio

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