L’ex pm di Palermo Antonio Ingroia è indagato dalla Procura di Caltanissetta per il reato di violazione del segreto istruttorio. L’indagine nasce dall’esposto presentato, nei mesi scorsi, dal legale del boss Bernardo Provenzano, l’avvocato Rosalba Di Gregorio, dopo l’interrogatorio del boss da parte dell’ex pm. 

I figli del boss avevano presentato un esposto contro il magistrato e l’avvocato generale dello Stato ed ex procuratore aggiunto Ignazio De Francisci. Angelo e Francesco Paolo Provenzano nell’esposto denuncia, presentato al Procuratore nisseno Sergio Lari, competente per le denunce contro i magistrati di Palermo, sostenevano che fosse stato violato il segreto “dopo la pubblicazione dell’articolo sul Fatto quotidiano dello scorso 5 giugno (2012) con il contenuto dell’interrogatorio di Bernardo Provenzano con i due magistrati”, cioè cinque giorni dopo l’interrogatorio avvenuto nel carcere di Parma in cui Ingroia e De Francisci avrebbero tastato il polso al capomafia per chiedergli se voleva collaborare con la giustizia. Non solo. Nell’esposto i due figli di Provenzano, le cui condizioni di salute sono precarie da mesi, avevano denunciato anche il “falso ideologico e reato omissivo”.  Nell’esposto Di Gregorio faceva presente che l’articolo era stato pubblicato il 5 giugno, dopo due giorni il contenuto del colloquio investigativo era stato trascritto. Una circostanza che faceva dedurre al legale che solo chi aveva fatto l’interrogatorio era in grado di dare la notizia. La tesi, secondo il difensore, sarebbe stata avvalorata dal fatto che nel pezzo erano riportate impressioni sullo stato di salute di Provenzano dei magistrati.  

L’esposto era allegato a un altro esposto presentato dai legali di Provenzano, Rosalba Di Gregorio e Franco Marasà, al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione in cui i due legali denunciavano che l’interrogatorio fatto il 31 maggio del 2012 era avvenuto in assenza dei due avvocati di Provenzano. I due pm parlarono in quell’occasione di avere ascoltato Provenzano come persona informata dei fatti. Nell’esposto gli avvocati avevano anche aggiunto l’ordinanza del gup Piergiorgio Morosini in cui il magistrato bacchettava Ingroia e De Francisci per avere interrogato Provenzano come indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, quindi era necessaria la presenza dei legali. 

 

“Se fosse vero dovrei pensare che c’è stato un illecito con una fuga di notizie da parte dalla procura di Caltanissetta perché io sinora non ho ricevuto alcuna informazione” commenta Ingroia. “Qualora fosse vero – precisa Ingroia – non è la prima volta che gli imputati accusano i loro accusatori e denunciano i pm. E’ già accaduto con la denuncia di Dell’Utri e di Berlusconi e se fosse vero questa volta anche su denuncia di Provenzano, una denuncia fatta da un mafioso”

 

 

 

 

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