Premesso che ho sempre ritenuto che il terrorismo sia l’arma dei poveri e l’esercito l’arma dei ricchi, veniamo al caso Val di Susa di questi giorni, anzi di questi ultimi mesi, in cui è maturata nelle segrete stanze del potere l’ipotesi che il Movimento No Tav covi al proprio interno una specie di scheggia impazzita, un’ala violenta ed eversiva. Mi permetto allora di ricordare quello che accadde anni fa in Valle e che oggi si tende a dimenticare.

Negli  anni ’90, quando il progetto di Alta Velocità era appena agli albori, la Val di Susa fu teatro di episodi di criminalità che le valsero l’appellativo inquietante di “Valle dei misteri” (vedasi l’inchiesta su “Il Diario” dell’aprile 1999).  Nel maggio 1998 il mensile “Narcomafie” dedicò un numero speciale con il titolo “Mafie, tangenti e servizi deviati: lo strano caso della Valle di Susa”.

 Ecco l’elenco di 14 attentati verificatisi negli anni negli anni 1996-1997 ed attribuiti al Movimento No Tav cui, invece, esso risultò completamente estraneo.

 – 23 agosto 1996: lancio di 2 bottiglie incendiarie su trivella a Falcimagna di Bussoleno.

 – 27 novembre 1996: liquido infiammabile contro una cabina della linea ferroviaria Torino-Modane.

 – 24 dicembre 1996: bottiglie incendiarie contro la centralina Omnitel a Mompantero.

 – 26 gennaio 1997: liquido infiammabile su una trivella a Mompantero.

 – 6 febbraio 1997: liquido infiammabile su un generatore di un’altra trivella a Mompantero.

 – 21 febbraio 1997: bomba incendiaria fatta scoppiare contro la centrale elettrica della galleria autostradale di Bussoleno.

 – 10 marzo 1997: bomba incendiaria contro il portone della chiesa di Giaglione.

 – 10 marzo 1997: dinamite dentro una centralina nella centrale elettrica della galleria autostradale di Giaglione.

– 8 aprile 1997: una bomba rudimentale fa saltare un pozzetto della Telecom a Chianocco.

 – 21 maggio 1997: due attentati contemporanei a Mompantero. Vengono fatti saltare ripetutamente i cavi del ripetitore Mediaset e bruciata una trivella.

 – 18 settembre 1997: una bomba esplode contro la casa del direttore dell’autostrada del Frejus a Chianocco.

 – 4 novembre 1997: un incendio e poi una bomba fanno saltare il ripetitore Mediaset a Borgone.

 – 10 novembre 1997: una bomba incendiaria esplode su una centralina della linea ferroviaria a Rosta.

Un caso a parte fu il tragico episodio dello strano suicidio di Sole e Baleno, di cui ad un mio precedente post.

Personalmente, frequento da molti anni il Movimento e non conosco alcun terrorista al suo interno. Questo non vuol dire tout court che non vi siano frange violente, che io peraltro non conosco. Ciò che voglio dire è che non si può attribuire la paternità di azioni violente al Movimento senza aver prima raccolto prove al riguardo. Come ha fatto l’Assessore Regionale Bonino, attualmente imputata proprio per aver affermato che il Movimento è fiancheggiatore dei terroristi.

Occorre agire con cautela, non lasciarsi andare ad affermazioni a priori. Il potere dice che il Movimento deve isolare i violenti. In realtà, quello che stanno facendo oggi gli organi di informazione (e non solo), è quello di tentare di isolare il Movimento dal resto della società civile. 

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